A Milano sale l’attesa per la grande mostra su Georges de La Tour

4 Novembre 2019

Georges de La Tour, I giocatori di dadi, 1650-1651, olio su tela 92,5 x 130,5 cm. Preston Park Museum and Grounds, Stockton-on-Tees. U.K.

Georges de La Tour, tra i massimi esponenti della pittura secentesca, sarà protagonista di uno straordinario evento espositivo, atteso nelle sale di Palazzo Reale, dal 7 febbraio al 7 giugno 2020.

Attraverso un percorso curato da Francesca Cappelletti – affiancata da un comitato scientifico internazionale composto da Pierre Rosenberg, Gail Feigenbaum, Annick Lemoine e Andres Ubeda ‒, la mostra Georges de La Tour: l’Europa della luce si presenta sin da ora come uno degli appuntamenti più attesi della prossima stagione, portando, per la prima volta sul suolo italiano l’opera di uno degli artisti più enigmatici e talentuosi di sempre.

LE OPERE IN MOSTRA

Dalla Maddalena penitente ‒ in arrivo dalla National Gallery of Art di Washington ‒ a La lotta dei musici – appartenente alle collezioni del J. Paul Getty Museum –, la lista dei capolavori in mostra si preannuncia memorabile, considerando anche la scarsa quantità di opere in circolazione attribuite al pittore (poco più di trenta in totale). Caratterizzati da giochi di luce spiccatamente caravaggeschi, i dipinti di de La Tour raffigurano uomini semplici, mendicanti, gente di strada: un universo di modelli presi dal basso, che, avvolti dal tepore di una candela o appena delineati nell’ombra di una stanza buia, sembrano sospesi in una condizione senza tempo.

A completare il percorso di visita sarà inoltre una selezione di opere di autori contemporanei al maestro francese. Tra questi Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot e Hendrick ter Brugghen, definendo, nel complesso, una riflessione ampia e ragionata tanto sulla produzione di de La Tour quanto sul contesto storico e artistico in cui egli operò.

[Immagine in apertura: Georges de La Tour, I giocatori di dadi, 1650-1651, olio su tela
92,5 x 130,5 cm. Preston Park Museum and Grounds, Stockton-on-Tees. U.K.]