Prato, esposti in anteprima i costumi del film “Pinocchio” di Matteo Garrone

17 Dicembre 2019


Non è la prima volta che il Museo del Tessuto di Prato guarda con interesse al mondo del cinema con un progetto espositivo dedicato. Dopo l’esperienza di Marie Antoinette. I costumi di una regina da Oscar, datata 2018, è ora la volta della mostra Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini | Dal film di Matteo Garrone, che riunisce in anteprima assoluta gli abiti di scena dell’attesa pellicola diretta dal cineasta italiano.

In uscita nelle sale italiane il 19 dicembre prossimo, il film è basato sul celebre romanzo per ragazzi Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi. Il cast comprende Roberto Benigni, scelto per interpretare Geppetto, Gigi Proietti nei panni di Mangiafuoco, Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini chiamati a formare l’immancabile coppia del Gatto e la Volpe.

DAL FILM ALLA MOSTRA

Il pluripremiato costumista cinematografico Massimo Cantini Parrini è stato scelto da Garrone per la progettazione degli abiti di scena, realizzati in collaborazione con la Sartoria Tirelli di Roma. Oltre 30 tra queste creazioni resteranno esposte a Prato dal 21 dicembre al 22 marzo 2020, in un percorso espositivo in due sezioni. L’incipit è affidato proprio alla figura del costumista, ribattezzato in più occasioni dalla critica “l’archeologo della moda” per la sua peculiare capacità di ispirarsi al passato. Tra i riconoscimenti che gli sono stati fin qui attribuiti, oltre a tre David di Donatello consecutivi, dal 2016 al 2018, Nastri d’Argento e Ciak d’oro, anche l’E.F.A. l’Oscar europeo come miglior costumista per il film Dogman anch’esso diretto da Garrone, anch’esso nel 2018.

Video, campionature di tessuti e capi d’abbigliamento storici, provenienti dalla sua collezione personale e di ispirazione per Pinocchio, definiscono il primo capitolo della mostra, per poi cedere il passo all’esposizione degli oltre trenta costumi del film. Si tratta degli abiti ideati per i principali personaggi della pellicola e in questa occasione sono affiancati da immagini fotografiche e da oggetti di scena.

[Immagine in apertura: Photo credits Greta De Lazzaris]