L’Arlecchino “moderno” di Valerio Binasco al Teatro Argentina di Roma

8 Febbraio 2020

Valerio Binasco, Arlecchino servitore di due padroni

A chi mi chiede: ‘come mai ancora Arlecchino?’ rispondo che i classici sono carichi di una forza inesauribile, e l’antico teatro è ancora il teatro della festa e della favola”. Si riassume in queste poche ed esaustive parole il senso del nuovo spettacolo di Valerio Binasco, in arrivo al Teatro Argentina di Roma.

A essere rappresentato sul palcoscenico capitolino – dall’11 al 23 febbraio – sarà infatti uno dei titoli più amati del repertorio teatrale italiano: Arlecchino servitore di due padroni, rivisitato in chiave moderna grazie a un cast di attori “guidati” da Natalino Balasso, scelto per vestire i panni della famosa maschera della tradizione bergamasca.

DA GOLDONI A OGGI

Scritta da Carlo Goldoni nel 1745, la commedia ruota intorno alle burla del servo Truffaldino, artefice di un canovaccio fatto di inganni, bugie ed equivoci, messi a punto a scapito dei due padroni.

Attraverso uno stile immediato e coinvolgente, l’opera di Binasco – cinque volte premio Ubu – rilegge e “frantuma” il canovaccio goldoniano, abbandonando costumi e giochi circensi tipici della Commedia dell’Arte a vantaggio di un linguaggio che mira prima di tutto ai sentimenti. Il risultato è un viaggio giocoso nel tempo, alle origini del teatro italiano e della sua grande tradizione comica.