Milano accoglie la pittura di Georges de La Tour

6 Febbraio 2020

Georges de La Tour, I giocatori di dadi, 1650-1651, olio su tela 92,5 x 130,5 cm. Preston Park Museum and Grounds, Stockton-on-Tees. U.K.

È uno dei principali eventi culturali della stagione espositiva 2020 di Milano. Ampiamente annunciata nei mesi scorsi, la prima grande mostra che l’Italia dedica a Georges de La Tour, autore di indiscusso rilievo nel panorama pittorico francese del Seicento, prende il via il 7 febbraio nella cornice di Palazzo Reale, a Milano.

Si tratta della stessa città in cui, nel 2011, vennero esposte con grande successo due tele dell’artista, la cui produzione viene ora illustrata, in maniera più ampia e approfondita, nel progetto curato dalla Prof.ssa Francesca Cappelletti, che intende attivare anche un confronto con i grandi maestri del suo tempo, tra cui Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot e Hendrick ter Brugghen.

TRA SPERIMENTAZIONI LUMINOSE E MISTERI IRRISOLTI

Con esposte opere concesse da oltre 25 diversi prestatori, Georges de La Tour: l’Europa della luce, visitabile fino al 7 giugno 2020, intende gettare nuova luce sull’artista che Roberto Longhi, nel testo I pittori della Realtà in Francia, ovvero I caravaggeschi francesi del Seicento, risalente al gennaio 1935, definì “un pittore sorprendente. Non abbiamo strumenti per misurare il genio; ma sento che il talento del De la Tour spezzerebbe più di un manometro. È un peccato che non abbiamo nulla di suo in Italia.

Protagonista di una importante riscoperta nel corso del Novecento, a opera di studiosi, storici e critici, Georges de La Tour viene ancora considerato un artista per molti versi enigmatico e singolare; una valutazione legata al suo stile, al suo percorso umano e anche alla scelta di ritrarre soprattutto gente comune, preferendola ai modelli storici. Opere come la Maddalena penitente, proveniente dalla National Gallery of Art di Washington D.C. o La lotta dei musici, dal J. Paul Getty Museum, introdurranno i visitatori nel suo orizzonte artistico, affascinante, non convenzionale e meritevole di essere scoperto.

[Immagine in apertura: Georges de La Tour, I giocatori di dadi, 1650-1651, olio su tela,
92,5 x 130,5 cm. Preston Park Museum and Grounds, Stockton-on-Tees. U.K.]