Le architetture “sognanti”di John Marx

14 Aprile 2020

John Marx, The Long View, 1988

È poetica e multiforme la ricerca di John Marx, co-fondatore e direttore artistico dello studio di architettura californiano Form4. Progettista di successo, Marx è infatti riconosciuto da tempo anche per i suoi acquerelli: visioni di paesaggi sognanti che indagano il senso profondo dell’abitare.

TRA ARCHITETTURA E POESIA

Una parte consistente della sua recente produzione trova oggi spazio all’interno di un nuovo raffinato volume edito da Oro Editions. Si tratta di Études – The Poetry of Dreams + Other Fragments, una raccolta di 84 studi su carta sul tema dell’architettura. Come di consueto nella ricerca di Marx il soggetto di ogni composizione qui presentata è lo spazio: lontano dall’iperrealismo dei render e dall’asetticità del disegno progettuale, gli acquerelli raccontano paesaggi metafisici a colori. Gli elementi urbani riempiono in modo pacato la composizione, donando un senso di tranquillità e respiro che suggerisce nuove metafore nella relazione tra uomo e ambiente esterno.

Ma non è tutto. Le singole immagini (che saranno presentate a Palazzo Mora durante la prossima Biennale di Architettura di Venezia) sono infatti alternate a una serie di componimenti poetici: quaranta testi lirici – scritti dall’autore – che completano ed estendono la riflessione artistica, donando ai temi trattati maggiore sofisticatezza. Ad arricchire le 160 pagine, infine, tre saggi critici di Pierluigi Serraino, Laura Iloniemi e dello stesso John Marx.

[Immagine in apertura: John Marx, The Long View, 1988]