In Val D’Ossola arrivano le sperimentazioni elettroniche di Nicolás Jaar

22 Luglio 2020

Nicolas Jaar New Press Pic by S. Hyuj with drawings by Somnath Bhatt

Un teatro immerso nella natura in cui ritrovare la bellezza. È questo l’aspetto della Cava Roncino di Oira, il vecchio spazio industriale nella Val D’Ossola – in Piemonte – da anni luogo di ritrovo e di sperimentazione dedicato alle arti. Una “metamorfosi”, quella in atto nel piccolo borgo di Baveno, che trova la sua migliore testimonianza nel festival Tones on the Stones, la rassegna dedicata alle produzioni immersive con particolare attenzione all’Opera.

Giunto alla sua 14esima edizione, e diretto da Maddalena Calderoni, l’evento punta quest’anno i riflettori sulla musica elettronica e sulle sue infinite sfumature, offrendo un’intera settimana di eventi diffusi fra la Cava e altri luoghi straordinari come gli Orridi di Uriezzo, il Villaggio Ghesc di Montecrestese e l’Alpe Devero: siti dal fascino arcaico, trasformati eccezionalmente in veri e proprio “laboratori” in cui riflettere sui linguaggi del futuro.

IL PROGRAMMA DI TONES ON THE STONES

In calendario fino al 26 luglio, il programma di quest’anno – dal titolo Before and After – vedrà salire sul palco musicisti, guru della performance digitale, danzatori e pensatori di ogni disciplina, alternando momenti di spettacolo a occasioni di approfondimento teorico. Il tutto fruibile, oltre che all’interno del suggestivo scenario ossolano, attraverso la piattaforma web dedicata: un diario di bordo multimediale è curato da Veronica Raimo e dal documentarista Achille Mauri.

Dopo l’apertura dello scorso 19 luglio in compagnia del compositore e pianista jazz Roberto Olzer, e le performance nei giorni successivi di Joseph Tagliabue ed Enrico Malatesta, questa sera (22 luglio) sarà la volta di Elisa Cristiana Cattaneo, ricercatrice e curatrice nota al pubblico internazionale, ospite nella Cava Roncino per un incontro dal titolo Asimmetrie. L’evento sarà seguito dalla visionaria coreografia site specific di Annamaria Ajmone, fra le più apprezzate esponenti della danza contemporanea europea. Giovedì 23 toccherà invece al jazzista Paolo Fresu “intrattenere” il pubblico del festival, prima di lasciare spazio al trio techno folk Acid Castello – impegnato nella sonorizzazione dal vivo di Slow Action, del filmmaker Ben Rivers.

IL CONCERTO DI NICOLÁS JAAR

Un programma di grande ricercatezza che culminerà il 25 luglio con le ardite sperimentazioni elettroniche di Mana a/v show e con i suoni mistici di Nicolás Jaar, il nome più atteso dell’intera manifestazione. Artista fra i più emblematici della scena elettronica mondiale, e vero e proprio “esploratore” sonoro, l’autore americano eseguirà alcuni dei suoi pezzi storici, accompagnando il pubblico in uno straordinario viaggio cosmico. Un’esperienza indimenticabile prima del consueto brunch finale, il 26 luglio a Ghesc: una mattinata dedicata alle tipicità enogastronomiche del territorio ossolano.

[Immagine in apertura: Nicolás Jaar, photo by S. Hyuj with drawings by Somnath Bhatt]