Il fumetto ispirato a Rosa Parks, paladina dei diritti civili

5 Novembre 2020

Rosa Parks (BeccoGiallo, 2020). Copertina

Ci sono icone della storia di cui non conosciamo abbastanza, se non gli eventi più eclatanti che ne hanno decretato la fama. Un esempio è Rosa Parks, la donna afroamericana divenuta famosa per aver rifiutato di cedere il posto su un autobus a un bianco negli Stati Uniti. Era il 1° dicembre 1955, e da quel momento in poi il suo gesto rivoluzionario sarebbe stato consegnato ai posteri, segnando una delle tappe fondamentali nella battaglia per i diritti civili dei neri.

Ma cosa si nasconde dietro quel celebre “I don’t think I should have to stand up” rivolto dalla donna all’autista del pulmino che le intimava di alzarsi dal sedile? Da dove partono la vita e il pensiero di questa attivista, la cui militanza non si limitò solo all’esemplare “rifiuto”? A domandarselo sono oggi Mariapaola Pesce e Matteo Mancini, la coppia di autori dietro Rosa Parks, il nuovo fumetto che riflette sulle imprese politiche e sociali di questa donna rivoluzionaria.

UN FUMETTO SU ROSA PARKS

Edito da BeccoGiallo editore (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina), il volume scandisce le vicende della protagonista a partire dal racconto di un anziano tassista afroamericano. Alle prese con un giovane e sfrontato cliente di colore, l’uomo ripercorre le lotte della sua famiglia per una società più giusta ed egualitaria, portate avanti seguendo gli ideali della nota attivista.

Sfogliando le pagine del libro, emergono i primi passi della Parks nel movimento anti-segregazione americano, il suo ruolo di segretaria nella National Association for the Advancement of Colored People, le prime proteste al fianco dei lavoratori di colore sottopagati e il tributo di Martin Luther King. Una vita esemplare, insomma, omaggiata recentemente a Napoli con il progetto site specific di Ryan Mendoza, e ribadita con questo fumetto consigliato soprattutto alle nuove generazioni.

L’IMPORTANZA DI ROSA PARKS OGGI

Sì, perché il bisogno di riscoprire l’attività e i risultati raggiunti da Rosa Parks è urgente ancora oggi. Soprattutto, oggi. “Negli ultimi anni sono uscite diverse biografie per adulti e ragazzi che parlano di questa donna timida e ostinata, capace con la sua fermezza di innescare un rinnovamento sociale tanto potente quanto irreversibile, del tutto privo di violenza. Che senso poteva avere scriverne una ulteriore?”, si domanda Mariapaola Pesce nella prefazione al volume.

Ci ha pensato la storia a convincermi che avesse ancora senso, anzi, che fosse decisamente opportuno. Una storia fatta di uomini e donne che ancora oggi lottano, nel solco che Rosa e tante altre persone insieme a lei hanno tracciato, per affermare un’uguaglianza che stenta a trovare una sua stabilità. Lo dimostrano movimenti come Black Lives Matter, e la fine disgraziata di tanti fratelli e sorelle uccisi per errore e pregiudizio. Per questo, per aver insegnato che la dignità è un bene prezioso da difendere, io credo che abbia ancora senso parlare di Rosa Parks”.