Il mito di Pompei alla conquista del Colosseo

20 Febbraio 2021

Vista dell'allestimento della mostra Pompei 79 d.C. Una storia romana. Ph. Alessia Cacciarelli

Roma e Pompei: cosa sarebbe l’archeologia senza la scoperta degli straordinari tesori che caratterizzano le due antiche città? A domandarselo è una nuova mostra, aperta al pubblico lo scorso 8 febbraio presso il Colosseo capitolino. Un viaggio storico straordinario, che tenta di ricostruire – come mai era accaduto prima – l’intenso dialogo tra il capoluogo laziale, baricentro del maestoso Impero, e il sito vesuviano, passato alla storia in seguito alla disastrosa eruzione del 79 d.C.

Visitabile fino al prossimo 9 maggio, la rassegna – dal titolo Pompei 79 d.C. Una storia romana – è un omaggio alle due realtà più famose dell’archeologia italiana. Al centro del progetto, le connessioni storiche e gli sviluppi politici che legarono le città a partire dalla conquista del piccolo centro portuale sannitico da parte dell’Urbe.

ROMA E POMPEI SI METTONO IN MOSTRA

Curata da Mario Torelli, grande archeologo recentemente scomparso e “padre” fondatore della nuova scuola archeologica italiana, l’esposizione – promossa dal Parco archeologico del Colosseo in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei e il MANN di Napoli – presenta circa cento manufatti accuratamente selezionati. Distribuite all’interno di un percorso espositivo allestito da Maurizio Di Puolo e avvalorato dagli espedienti grafici di Lorenzo Mattotti, le opere testimoniano e ripercorrono le relazioni storiche e culturali tra i due centri. Un racconto dal carattere scientifico, articolato in tre sezioni: dall’annessione di Pompei come colonia romana fino al declino.

A dare inizio al percorso di visita è il “capitolo” dedicato alla conquista del piccolo centro portuale campano, aggiunto al territorio di Roma in seguito alla politica espansionistica dell’Impero. Il racconto prosegue poi con la profonda trasformazione che investe Pompei e il mondo romano nel corso del I secolo a.C., con la riorganizzazione imposta da Augusto, che si serve di forme innovative per promuovere la coesione tra i vari territori. Chiude la rassegna il repentino declino della città vesuviana, culminato con la distruzione del 79 d.C.: epilogo epico che ne segnò l’estinzione, e nondimeno l’ascesa alla memoria universale.

[Immagine in apertura: Vista dell’allestimento della mostra Pompei 79 d.C. Una storia romana. Ph. Alessia Cacciarelli]