A Milano il Museo del Compasso d’Oro ADI è finalmente realtà

25 Maggio 2021

ADI Design Museum, vetrata, © Martina Bonetti

Dopo una lunga attesa, e al termine di un percorso reso travagliato dalla pandemia, l’ADI Design Museum – Compasso d’Oro apre finalmente le porte ai visitatori. Il nuovo spazio espositivo milanese, frutto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, accoglie i progetti selezionati e premiati dalla giuria del più prestigioso premio di design italiano, nato da un’idea di Gio Ponti e organizzato dall’Associazione per il disegno industriale dal 1954.

L’edificio che ospita il museo, nel quartiere in crescita di Porta Volta, a metà strada tra la Fondazione Feltrinelli di Herzog & de Meuron e il Cimitero Monumentale, è un esempio di riqualificazione urbana. Il progetto realizzato dallo studio Migliore+Servetto Architects con Italo Lupi – che ha anche disegnato il nuovo logo in cui la “A” di ADI si fonde al tema del compasso – conserva e mette in risalto alcune caratteristiche industriali della costruzione preesistente, un’ex centrale elettrica.

L’ADI DESIGN MUSEUM

L’interno è pensato come una grande macchina narrativa: il percorso espositivo supera il tradizionale criterio cronologico e valorizza il concetto di “memoria attiva”, attraverso una serie di installazioni e approfondimenti multitemporali che hanno lo scopo di catturare e mantenere vivo l’interesse dei visitatori. Lo spazio ha, infatti, la doppia vocazione di ritrovo per il “sistema design” milanese e di luogo di scoperta e conoscenza per il grande pubblico. Tra gli aspetti innovativi c’è anche la modalità di ingresso: poiché l’ADI Design Museum è il primo museo italiano senza una biglietteria fisica, chi vorrà visitarlo a partire dal 26 maggio dovrà acquistare i biglietti online, sul sito o tramite app, o farsi aiutare dai mediatori culturali dotati di POS che troverà in loco.

Alla collezione storica del Compasso d’Oro, protagonista della sezione principale intitolata Dal cucchiaio alla città e curata da Beppe Finessi, si affiancano otto mostre tematiche che approfondiscono temi e personaggi legati al premio. Si va dalla figura di Renata Bonfanti, designer del tessuto e prima donna a essere insignita dell’ambito riconoscimento nel 1962, alla Olivetti, l’azienda che nella sua storia ha collezionato più “Compassi”.

[Immagine in apertura: ADI Design Museum, vetrata. © Martina Bonetti]