Gio Ponti e la Concattedrale di Taranto, un gioiello dell’architettura del ‘900

14 Giugno 2021

Fotografia del prospetto sud della Concattedrale Gran Madre di Dio. Photo Fernando Errico

Il 6 dicembre del 1970 si aprivano ai fedeli per la prima volta le porte della Concattedrale Gran Madre di Dio di Taranto, disegnata da Gio Ponti. Come nella tradizione delle grandi opere architettoniche, i protagonisti dell’operazione erano in realtà due: il grande architetto, all’epoca quasi ottantenne, e l’Arcivescovo della città pugliese, Monsignor Guglielmo Motolese, che qualche anno prima gli aveva affidato l’incarico di progettare un nuovo edificio di culto per “ricucire” il tessuto urbano e religioso della sua diocesi.

Taranto era, infatti, una città in rapida crescita, e lo sviluppo di nuovi quartieri ne aveva spostato il baricentro al di fuori dell’area in cui si trovava la storica chiesa di San Cataldo. La costruzione di una nuova cattedrale corrispondeva, nelle intenzioni del prelato, alla formazione di una nuova schiera di fedeli nelle popolose comunità che stavano crescendo fuori dalle mura della città vecchia.

LA PROGETTAZIONE DELLA CONCATTEDRALE

Una mostra, che era già allestita al Museo Diocesano di Taranto alla fine del 2020, a cinquant’anni esatti dall’inaugurazione, ma che aprirà al pubblico soltanto il 16 giugno, per effetto della pandemia, racconta il dietro le quinte della costruzione di un capolavoro dell’architettura del Novecento. Curata da Fernando Errico, Gabriele Rossi e Francesco Simone, con Maria Piccarreta, Gio Ponti e la Concattedrale di Taranto 1970-2020. Il sogno di una città, il sogno dei suoi cittadini e il sogno di Guglielmo e di Giovanni sarà visitabile fino al 26 settembre.

Il percorso espositivo segue le fasi principali dell’iter progettuale: dalla lunga corrispondenza tra l’architetto e la committenza, in cui le idee gradualmente prendono forma e la soluzione della grande “nave” con la vela forata da aperture a losanga e protesa verso il cielo si afferma sulle altre proposte, ai disegni interlocutori agli studi di dettaglio fino alla redazione degli elaborati esecutivi e all’effettivo avvio del cantiere.

[Immagine in apertura: Fotografia del prospetto sud della Concattedrale Gran Madre di Dio. Photo Fernando Errico]