Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo

sulla mostra

Brescia, la leonessa d'Italia, è assieme a Bergamo la città capitale della cultura per questo 2023. Gli appuntamenti organizzati durante tutto l'anno sono numerosissimi, ma si parte già alla grande con la mostra presso Palazzo Martinengo, dal titolo Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo. L'esposizione intende rivendicare il ruolo fondamentale che Brescia e Bergamo hanno rivestito in ambito artistico: per secoli infatti i due capoluoghi sono stati dei ponti culturali e creativi tesi tra la laguna veneta e il resto del nord Italia, in particolare l'area di influenza milanese. Il rapporto tra le due città, costituito da una accesa rivalità ma anche da una notevole capacità di riconoscere i reciproci talenti, è stato alla base della fortuna di innumerevoli grandi artisti, che hanno saputo far conoscere il loro genio ben oltre i confini della propria terra d'origine.


GLI ARTISTI DI BERGAMO E BRESCIA


Grazie a una serie di capolavori assoluti in arrivo da collezioni pubbliche e private sia italiane che estere, i dipinti di maestri bresciani come Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara sono messi a confronto serrato con le opere dei grandi bergamaschi come Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, oltre all'immancabile Lotto, il grande maestro che trascorse ben dodici anni nella città orobica e che di Bergamo divenne a tutti gli effetti un cittadino onorario.


LA MOSTRA A PALAZZO MARTINENGO


Di particolare interesse è il confronto tra il bresciano Moretto e il suo discepolo bergamasco Moroni: entrambi gli artisti hanno realizzato degli straordinari capolavori caratterizzati da una notevole resa naturalistica, come si evidenzia dalla composizione dei tessuti o delle superfici. Lo stesso raffronto tra scuole prosegue poi in mostra con una disamina esaustiva della tematica del ritratto, dove spicca ovviamente la superba produzione del Moroni. A uno sguardo più attento, però, la mostra rivela grate sorprese, soprattutto per merito dell'opera dei bergamaschi Carlo Ceresa e Vittore Ghislandi, noto come Fra Galgario, la cui pittura colpisce per la straordinaria modernità. A questi grandi nomi Brescia risponde con gli intensi e realistici ritratti di Giacomo Ceruti, noto come il Pitocchetto, ma anche con l'opera di Bellotti e Cifrondi. L'accesa rivalità tra le due scuole, foriera di grandi trionfi artistici, prosegue anche nella successiva sezione, che affronta il tema della pittura barocca. A essere preso in esame è poi il tema della natura morta, dove troviamo da un lato Baschenis e i suoi strumenti musicali e dall'altro Rasio e Duranti per Brescia. L'esposizione si chiude in bellezza con le peculiarità della pittura di genere, dove sono contrapposti i lavori del bresciano Bocchi e le opere dell'allievo bergamasco Albrici.

[Immagine in apertura: Lorenzo Lotto, Madonna con il Bambino, san Giovanni Battista e santa Caterina, olio su tela, 74 x 68 cm. Collezione privata]

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