Ve la ricordate la copertina del celebre album “London Calling” dei Clash? Ebbene, il mitico basso Fender distrutto e immortalato durante lo storico concerto al Palladium di New York, entra a far parte della collezione permanente del Museum of London. Un traguardo importante per uno degli oggetti simbolo della cultura rock.

Cosa avrà mai di così speciale questo vecchio basso spaccato in due da finire nel prestigioso Museum of London? Più o meno tutto. In effetti, lo strumento di cui stiamo parlando non è proprio un basso qualunque, ma il famoso protagonista di una delle copertine più iconiche della storia della musica contemporanea: London Calling dei Clash.Il Fender Precision Bass che il bassista Paul Simonon distrusse durante il leggendario concerto tenuto il 21 settembre del 1979 al Palladium di New York, entrerà in maniera permanente nelle sale del Museum of London, insieme a tanti altri oggetti emblematici che ripercorrono la storia della capitale inglese dagli anni Cinquanta in poi.L'ICONICO BASSO DI PAUL SIMONON Quel momento di frustrazione in cui Paul Simonon spaccò il proprio strumento sul palco del Palladium fu magicamente immortalato da Pennie Smith, fotografa inglese ignara del successo che di lì a poco avrebbe ottenuto quello scatto. L'immagine, tramandata ai posteri come una delle foto più rappresentative della musica del secondo Novecento, sarà infatti destinata a diventare un simbolo visivo di rabbia e ribellione, elementi propri di un genere come il punk e di una band come quella capitanata dal compianto Joe Strummer.  Originariamente esposto al Rock and Roll Hall of Fame Museum di Cleveland, e successivamente esibito nella mostra commemorativa The Clash: London Calling (allestita sempre al Museum of London nel 2019), il mitico basso sarà visibile dal 23 luglio per far rivivere ancora una volta tutta l’energia e la forza di quegli anni turbolenti. [Immagine in apertura: Paul Simonon’s Fender Precision Bass © The Clash]
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