Con un suggestivo percorso sotterraneo scavato nel tufo, il teatro antico di Ercolano è di nuovo aperto al pubblico. I visitatori, dotati di torce ed elmetti protettivi, ogni sabato, potranno calarsi a venticinque metri di profondità alla scoperta del sorprendente sito sepolto dalla storica eruzione vesuviana del 79 d.C.

A partire dal 23 aprile, per ogni sabato fino a dicembre – con una pausa estiva nei mesi di luglio e agosto –, ripartono le visite guidate al percorso sotterraneo del Teatro del Parco Archeologico di Ercolano. Dopo lo stop imposto dalla pandemia, i visitatori, in gruppi formati da non più di dieci persone per volta, dotati dal personale del Parco archeologico di caschi, mantelline e torce, potranno reimmergersi a venticinque metri di profondità nei suggestivi cunicoli settecenteschi e riscoprire il tesoro di età augustea progettato dall’architetto Publio Numisio e finanziato da Lucio Annio Mammiano Rufo.LA STRAORDINARIA RISCOPERTA DEL TEATRO DI ERCOLANO L’antico teatro romano di Ercolano, sepolto dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., è stato tra i primi siti vesuviani ad essere esplorati nel Settecento. La sua riscoperta avvenne per caso nel 1710 quando un contadino, Ambrogio Nocerino, intento a scavare un pozzo per il suo orto trovò pregiati pezzi di marmo e reperti antichi. Cominciarono dunque su quel terreno numerose indagini che portarono alla scoperta del sito inizialmente però identificato, in modo erroneo, come il Tempio di Giove. A metà Settecento importanti ricerche e campagne archeologiche, sostenute dal ritrovamento di ulteriori statue, colonne e iscrizioni, permisero di stabilire con certezza che si trattava del grandioso teatro antico della città di Ercolano. Durante la Seconda Guerra Mondiale il sito fu utilizzato come rifugio antiaereo, entrando così nella storia e nei racconti della comunità locale.IL TEATRO ANTICO DI ERCOLANO FRA PASSATO E FUTURO Il teatro poteva contenere fino a 2500 persone; oltre a rappresentare un luogo impregnato di storia e memoria antica, risulta un sito di fondamentale connessione all’interno del rinnovato Parco Archeologico di Ercolano, come spiegato il Direttore Francesco Sirano: “Il teatro si trova in un’area nevralgica per la ricucitura tra le due Ercolano, l’antica e la moderna, dove abbiamo concentrato gli sforzi di rigenerazione urbana per realizzare nuovi spazi pubblici d’intensa con il Comune e con il Packard Humanities Institute. L’area del teatro è anche luogo privilegiato per accedere al famoso mercato di Resina e al centro storico di Ercolano". Ancora oggi custodito sotto un importante banco di tufo, il teatro è visitabile solo attraverso i cunicoli e le gallerie realizzate dalle forze borboniche. Circostanza che, nelle parole del direttore, rende la visita "una vera e propria esperienza di esplorazione sulle tracce dei visitatori che nei secoli hanno attraversato alla luce delle fiaccole i pozzi e le gallerie creati dagli ingegneri dell’esercito borbonico. Un percorso sotterraneo che ci trasporta indietro nei secoli e ci rende protagonisti di una scoperta che si rinnova ogni volta sotto i nostri occhi stupefatti". [Immagine in apertura: Foto Pier Paolo Metelli - Arte'm]
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