In Giordania il murale che accende i riflettori sulla crisi idrica globale
ARTE
La street art poetica e surreale di Millo arriva in Giordania, e per la precisione ad Amman. È qui che l'artista ha dato vita a “Essential”, il grande murale che invita a porre rimedio alla crisi idrica in corso nel Paese e non solo.
Senza acqua non c'è vita. È questo il
messaggio che emerge dall'ultimo, enorme, murale realizzato da Millo
in Giordania, uno dei Paesi del Medio Oriente maggiormente
penalizzati dalla crisi idrica che affligge sempre più territori del
globo.
Archiviato il recente intervento in Francia,
dedicato al tema del viaggio e dello scambio tra persone dopo oltre
due anni di limitazioni imposte dalla pandemia, l'artista italiano –
al secolo Francesco Camillo Giorgino – ha rivolto la sua attenzione
a una delle sfide più preoccupanti per il nostro futuro: la gestione
dell'acqua e l'accesso alle risorse idriche da parte di ogni essere
umano del mondo.
IL NUOVO MURALE DI MILLO IN GIORDANIA
Ospitato su una grande facciata esterna
di una scuola elementare di Amman, capitale del Paese arabo, il
murale si intitola Essential, e rappresenta un ridente ragazzino
seduto all'interno di un grande bicchiere d'acqua dal quale emergono forme di vita. Una città caotica e arida fa da sfondo, come
di consueto negli interventi dell'artista. La riflessione è
esplicita: in una realtà come quella giordana, minacciata dalla
rapida diminuzione delle risorse idriche a causa del cambiamento
climatico, della crescita della popolazione e della competizione nell'accesso alle risorse tra i Paesi limitrofi, l'invito è quello di
affrontare questo tema cruciale con maggiore tenacia e
consapevolezza. Un invito, ovviamente, esteso non soltanto al Paese
mediorientale, ma a tutte le nazioni del nostro Pianeta.
IL COMMENTO DELL'ARTISTA
Con queste parole Millo ha commentato
il lavoro, realizzato nell'ambito della rassegna Baladk Street & Urban art Festival, evento non profit che ogni anno trasforma la
città di Amman in una grande galleria a cielo aperto, coinvolgendo
alcuni degli street artist più apprezzati del presente: “Ho
avuto la possibilità di realizzare la mia opera sulla facciata di
una scuola elementare in un’area popolare della città
prevalentemente abitata in condizioni critiche dalla comunità
palestinese. Durante il mio lavoro, sono sempre stato circondato da
bambini e spero che aver dipinto sulla loro scuola possa accendere un
dibattito su questo tema. Il contrasto che si crea tra la città e il
mio personaggio steso in un terrario, parla da sé. Senza acqua non
c’è vita”.
[Immagine in apertura: Photo Mirella
Moschella]