In collaborazione con il Museo Nazionale del Prado di Madrid, la casa editrice Skira ha pubblicato un volume che riproduce nella sua totalità l’unico album di disegni di Francisco Goya giunto a noi quasi intatto, senza smembramenti o vendite successive. Al suo interno oltre cento opere su carta del maestro spagnolo.

Ammirare un dipinto di Francisco Goya è naturalmente un'esperienza intensa: la potenza espressiva della pittura, la crudezza dei temi affrontati, la soggezione nel trovarsi di fronte a uno dei pesi massimi dell'arte moderna, sono solo alcuni dei fattori che possono rendere l'evento memorabile. Nondimeno, sfogliare un album di disegni dell'artista è un'operazione altrettanto mistica e coinvolgente: le pagine che si rivelano una alla volta, le opere che emergono minute nelle dimensioni ma esplosive nella resa, trasportano i lettori in un viaggio personale intenso e rivelatorio.Per provarlo basta procurarsi una copia del nuovo libro edito da Skira. Stiamo parlando di Cuaderno C, l'unico album di Goya a esserci pervenuto praticamente intatto, riportato alla luce grazie alla prestigiosa collaborazione tra la casa editrice e il Museo del Prado di Madrid.133 DISEGNI DI GOYA IN UN UNICO LIBROFresco di stampa, e con oltre trecento pagine tradotte in varie lingue – tra le quali l'italiano –, il volume si propone come un facsimile dell'album originale, con eccezionali riproduzioni fotografiche fronte-retro delle singole pagine pervenute. Dei 133 disegni contenuti del quaderno, 120 sono conservati negli archivi del museo madrileno, mentre gli altri appartengono a varie istituzioni internazionali, collezioni private o addirittura sono andati perduti: il libro presenta tutte le pagine note, divenendo la testimonianza più fedele e completa di questo splendido reperto del maestro.Realizzati durante la guerra d’indipendenza spagnola e negli anni di repressione che seguirono, i disegni affrontano tematiche di varia natura, toccando una vasta gamma di argomenti che vanno da aspetti della vita quotidiana (con la presenza di numerosi prigionieri e mendicanti) a visioni oniriche del mondo della notte. E poi ancora le scene relative agli ordini religiosi perseguitati dall'Inquisizione, i ritratti dei condannati a morte, e una lunga schiera di soggetti dall'aspetto grottesco e spaventoso. Insomma, un compendio che riflette a dovere tutta l'inquietudine dell'arte di Goya, regalandola agli occhi del lettore nella sua cruda verità.[Immagine in apertura: Francisco José de Goya y Lucientes (Francisco de Goya) (Spanish, 1746 - 1828); It's a Pity You Don't Have Something Else to Do!, about 1808 - 1814; Brush and sepia wash and pen and black ink; 20.3 x 14 cm (8 x 5 1/2 in.); 84.GA.35 (dettaglio). Crediti Archivo Fotográfico del Museo Nacional del Prado (José Baztán y Alberto Otero)]
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