I luoghi in cui gli artisti creano, i loro studi, occupano da sempre un posto speciale nell'immaginario collettivo. Il nuovo libro fotografico di Marco Anelli prova a far conoscere quelli degli autori più famosi: un viaggio per immagini negli ambienti creativi di Julian Schnabel, Marina Abramović e moltissimi altri.

Lo studio di un artista non è un semplice luogo di creazione, uno spazio in cui le opere d'arte vengono alla luce prima di aprirsi al mondo esterno. Esso rappresenta spesso un vero e proprio rifugio – fisico e mentale – all'interno del quale l'artista è chiamato a riflettere le proprie tensioni interiori. Un posto sicuro, dunque, sinonimo di libertà e “contenitore” di tutti quei sentimenti necessari all'atto creativo.Lo sa bene il fotografo Marco Anelli che, a partire dal 2011, ha deciso di intraprendere un interessantissimo percorso personale tra gli atelier degli artisti più famosi di New York: da Cecily Brown a Dana Schutz, da Marina Abramović a Ugo Rondinone. E poi ancora Robert Longo, Urs Fischer, John Giorno e Matthew Barney. I risultati più accattivanti di questa indagine visiva sono oggi raccolti all'interno di Artist Studios New York, un volume di quasi duecento pagine da poco in libreria per Damiani.STUDI D'ARTISTA A NEW YORKScorrendo le 151 immagini presenti nel libro – ognuna delle quali relativa all'ambiente di lavoro di un artista della Grande Mela –, si avvertono tutto il fermento creativo e la personalità degli autori presi in esame.Il diverso modo in cui le pareti dei vari atelier sono allestite, la disposizione degli arredi, la caoticità o, al contrario, l'esaltazione del vuoto all'interno dei singoli ambienti dimostrano i molteplici approcci al mondo e all'opera da parte degli artisti, rivelando non poco della loro identità umana e professionale. Un affresco dinamico e decisamente coinvolgente per conoscere gli infiniti modi di vivere il processo creativo.[Immagine in apertura: Urs Fischer, Columbia Street, Waterfront District, Brooklyn, 2012 © Marco Anelli]
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