Ha da poco fatto il suo esordio in libreria una nuova monografia dedicata a Frida Kahlo: uno studio approfondito sugli aspetti formali, antropologici e politici della sua pittura. Uno sguardo sull'opera dell'artista, oltre i cliché consumistici entro i quali è spesso racchiusa e banalizzata.

Frida l'artista. Frida l'avventuriera. Frida l'amante. Frida la rivoluzionaria. E poi ancora: Frida la pittrice ribelle, l'icona femminista, la donna dalla biografia tormentata. Quanti sono i volti di questa “madrina” della pittura messicana? Quanto di lei conosciamo, e quanto ancora abbiamo da scoprire? A chiederselo è una figura d'eccezione: Helga Prignitz-Poda, storica dell'arte di grande esperienza e competenza, autrice di una nuova monografia dedicata alla personalità e all'opera dell'artista di Coyoacán. STUDIARE FRIDA KAHLO La domanda che sorge spontanea, ancor prima di aprire il volume, è inevitabile: ce n'era bisogno? Nello sterminato universo di libri critici (e non) dedicati alla pittrice, quanto giova avere sugli scaffali l'ennesimo compendio in omaggio a questa paladina dell'arte del secolo scorso? A rispondere è la stessa scrittrice, che nelle prime righe dell'introduzione dice: “L'apparente esotismo della pittura di Frida Kahlo solleva al giorno d'oggi un entusiasmo paragonabile forse solo alle reazioni che a fine Ottocento suscitò il sogno di fuga dalla civiltà di Gauguin. Da tempo la commercializzazione della sua arte non si limita a ciò che gli shop dei musei in tutto il mondo diffusamente offrono. Di questi tempi vengono proposti libri illustrati e di cucina, carte da gioco, puzzle, manifesti, calendari, francobolli, accessori di moda. In Messico nei mercatini rionali si trovano ovunque altarini di legno o di cartapesta confezionati sui motivi della sua pittura. Questa idolizzazione di Frida e il culto della sua memoria che l'accompagna non giovano certo a una comprensione più profonda della sua arte. La pittura di Frida Kahlo è consumata con grande voluttà, utilizzata come sfondo decorativo o a scopo pubblicitario. Ma manca un vero confronto critico sul suo significato”. LA MONOGRAFIA DI HELGA PRIGNITZ-PODA Edito da Jaca Book, il nuovo volume – dal titolo Frida Kahlo – cerca di porre rimedio a questa carenza di spessore critico che spesso circonda la figura e le opere dell'artista, scavalcando i limiti dell'immagine stereotipata che il sistema dell'arte continua a proporci a suo uso e consumo. Ricca di oltre 250 pagine a colori (curatissime nella loro componente grafica e intellettuale), l'opera di Helga Prignitz-Poda intreccia i fili della riflessione sugli aspetti formali della pittura di Frida con quelli biografici, psicologici, antropologici, simbolici, ma anche folkloristici e mitologici: una tessitura di grande maestria, che restituisce al lettore uno sguardo complesso sul mondo di questa incredibile artista “liberato” dai cliché consumistici dentro ai quali spesso è rinchiuso. Ai capitoli iniziali dedicati alla biografia dell'artista, con efficaci foto d'epoca, segue una selezione di oltre quaranta capolavori scelti, commentati, riprodotti a piena pagina e con dettagli che consentono al lettore di vedere la materia e la qualità pittorica. Un volume imperdibile, se davvero siete interessati a conoscere qualcosa in più sulla mitica Frida. [Immagine in apertura: Autoritratto al confine tra Messico e Stati Uniti, 1932 – Fondazione Fana Holtz © 2003 del Banco de México Diego Rivera e Frida Kahlo Museums Trust. Riproduzione per gentile concessione dell'Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura, Città del Messico]
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