Una mostra al MAXXI di Roma celebra il centenario della prima autostrada italiana. Curata da Pippo Ciorra e Angela Parente, “Italia in movimento. Autostrade e futuro” esplora l’impatto delle autostrade sul paesaggio e sulla società, tra storia, architettura ed ecosostenibilità futura.

Era il 21 settembre del 1924 quando la Milano-Varese, la prima autostrada d’Italia, veniva inaugurata dalla prima automobile, con a bordo Vittorio Emanuele III di Savoia e l'ingegnere che l'aveva progettata, Piero Puricelli. A cento anni da questo storico traguardo, il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma celebra la ricorrenza con la mostra Italia in movimento. Autostrade e futuro, visitabile fino al 2 febbraio 2025. Curata da Pippo Ciorra e Angela Parente, con la collaborazione di Autostrade per l’Italia, l'esposizione esplora il profondo impatto delle autostrade sul paesaggio, la società e l'immaginario collettivo italiano.LA MOSTRA CHE CELEBRA LA STORIA DELL’AUTOSTRADA IN ITALIAArticolata in quattro sezioni tematiche, la mostra mette in luce l'evoluzione delle autostrade, dai progetti eroici del Novecento alle moderne sfide dell'ecosostenibilità, celebrando l'autostrada non solo come infrastruttura vitale, ma anche come artefice di spazi architettonici e culturali di grande rilievo. Attraverso fotografie, mappe e immagini iconiche, il pubblico è guidato in un percorso che intreccia le storie personali con il tessuto della storia nazionale, svelando il ruolo delle autostrade come veicoli di connessione e cambiamento. Protagonista della narrazione è la dimensione del viaggio, ma anche l'impatto estetico delle autostrade: la retrospettiva esamina infatti come il comfort visivo e i servizi dedicati ai viaggiatori abbiano trasformato l'esperienza di attraversare il Paese, grazie a "una rete che più cresce in estensione e meglio è: raggiunge più destinazioni, aumenta il raggio d’azione, accorcia i tempi", spiega il curatore Pippo Ciorra. Particolare risalto è dato alle microarchitetture, le aree di sosta e i punti di ristoro, simbolo di uno sforzo progettuale che va oltre la mera funzionalità. Dall'opera di architetti di spicco come Giovanni Michelucci e Jean Nouvel, il percorso espositivo testimonia come le infrastrutture autostradali e i loro dintorni siano diventati terreno fertile per progetti architettonici ambiziosi.VERSO UN’AUTOSTRADA ECOSOSTENIBILELe prospettive future delle autostrade sono esplorate attraverso le lenti dell'innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale. In questo senso, le visioni fotografiche spettacolari di Iwan Baan mostrano dall'alto l'intricata danza tra infrastruttura e natura, immortalando il paesaggio autostradale con un fluido movimento visivo. E ancora, le proposte "green" dei celebri studi come quello di Renzo Piano, insieme alle illustrazioni di Emiliano Ponzi, delineano un futuro in cui le autostrade diventano simboli di equilibrio tra ingegno umano e rispetto per l'ambiente. “Le infrastrutture sono oggetto di mobilitazione collettiva, di un ineguagliato sforzo d'ingegno finalizzato a concepire e realizzare beni e sistemi che elevano la qualità di vita di un'intera società”, ha dichiarato Lorenza Baroncelli, direttrice del dipartimento Architettura e Design contemporaneo del MAXXI. “Basta pensare al ruolo che ha svolto la costruzione dell'A1 nel rilancio dell'Italia post-bellica o immaginare le potenzialità di sviluppo della rete rese possibili dagli avanzamenti tecnologici a cui assistiamo oggi”.[Immagine in apertura: MAXXI, Italia In Movimento. Photo Iwan Baan]
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