Per il secondo appuntamento espositivo dedicato ai materiali dell’archivio personale del celebre artista e frontman degli Area, Palazzo Malagola a Ravenna ospiterà nelle prossime settimane un nuovo percorso multisensoriale, focalizzato sulle ricerche musicali condotte da Stratos sulle tradizioni sonore mediterranee e asiatiche.

Il patrimonio musicale di inestimabile valore custodito nell’Archivio Demetrio Stratos torna protagonista nelle sale di Palazzo Malagola, a Ravenna: qui infatti, dal 14 al 22 dicembre e poi dal 7 al 31 gennaio del prossimo anno, si terrà la mostra Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento. L'esposizione, curata da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, rappresenta una seconda “immersione” nel mondo sonoro del compianto cantante e musicologo greco, naturalizzato italiano, dopo il successo riscontrato un anno fa dalla mostra Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo, allestita negli stessi spazi; laddove però la prima retrospettiva era dedicata esclusivamente ai primi materiali d’archivio catalogati e digitalizzati, questa seconda tappa si propone di espandere il focus tematico, presentando nuovi documenti che raccontano l’esplorazione di Demetrio Stratos sulle sonorità extra-europee, con particolare attenzione al canto armonico.I TESORI DELL'ARCHIVIO DEMETRIO STRATOS ESPOSTI A RAVENNAPer approfondire un aspetto tanto rilevante del percorso artistico del frontman degli Area, uno dei gruppi storici della scena progressive internazionale, la mostra ravennate concentra il proprio sguardo sulle musiche di ogni parte del mondo, raccogliendo in sette diversi ambienti materiali d'archivio e documenti inediti. L’esplorazione sonora culmina in una sala dedicata all'ascolto immersivo, dove il pubblico potrà calarsi in questo universo artistico, scoprendo le influenze che hanno modellato la poetica musicale del cantante e polistrumentista italo-greco. Tra i materiali provenienti dell’Archivio Stratos ed esposti a Palazzo Malagola, spiccano numerosi documenti inediti che testimoniano l'influenza di Antonin Artaud, e altri relativi alle performance dal vivo del cantante e alle collaborazioni con autori e registi teatrali come Gabriele Salvatores, o poeti del calibro di Nanni Balestrini.UNA MOSTRA MULTISENSORIALE SUL FRONTMAN DEGLI AREAL'esposizione evidenzia come Stratos, noto per la sua costante ricerca e sperimentazione vocale, abbia lavorato per anni sul controllo del respiro e della ripetizione al fine di esplorare le potenzialità della propria voce, avvicinandosi al tempo stesso a tradizioni sonore molto diverse tra loro, come quelle dei cantori mongoli e dell'area mediterranea.Offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale unica, che unisce i documenti e i reperti video d’archivio con memorabilia e incisioni originali, la mostra Fino ai limiti dell’impossibile avvicinerà i visitatori all'universo creativo di un artista che nel corso della sua breve ma intensa carriera ha saputo esplorare ed espandere i confini della propria voce, accogliendo così nel suo repertorio sonorità provenienti da culture di ogni parte del mondo.[Immagine in apertura: Demetrio Stratos durante la registrazione in solo dal titolo Metrodora, edita per la collana Cramps/Diverso, Milano, 1976, © Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio]
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