Inaugurato al Forte di Bard un ciclo di mostre fotografico-scientifiche dedicate ad alcuni fra i più noti ghiacciai della Valle d'Aosta. Si comincia con il Monte Rosa, protagonista della rassegna allestita fino al 6 gennaio 2021.

"Presenze" cardine per l'equilibrio dell'ecosistema, i ghiacciai sono uno degli elementi naturali oggi più a rischio in seguito ai cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova il benessere del pianeta. Sono proprio i ghiacciai il fulcro tematico del ciclo di mostre L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica, inaugurato poche settimane fa nella cornice del Forte di Bard.A finire sotto la lente di ingrandimento saranno alcuni dei principali ghiacciai fra i Quattromila della Valle d'Aosta, esaminati dal punto di vista iconografico e scientifico e restituiti al pubblico attraverso un ricco corpus di scatti, storici e contemporanei, che testimoniano le evoluzioni della ricerca ecologica e climatica.FOTOGRAFARE IL MONTE ROSAA dare il via al progetto quadriennale è l'esposizione dedicata al Monte Rosa ‒ cui faranno seguito i focus sul Cervino, sul Gran Paradiso e sul Monte Bianco ‒ E allestita fino al 6 gennaio 2021. Frutto della collaborazione tra Enrico Peyrot, fotografo e ricercatore storico-fotografico e Michele Freppaz, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, la mostra riunisce un centinaio di scatti realizzati negli ultimi 150 anni e conservati presso enti pubblici, centri di ricerca, università, associazioni, privati e fondazioni.Come sottolinea Maria Cristina Ronc, direttrice del Forte di Bard, "il duplice binario scientifico e fotografico della mostra descrive il fascino degli ambienti glaciali, unici e straordinari, ma anche la loro estrema fragilità. L’osservazione che ci siamo posti e che proponiamo all’attento pubblico del Forte, attraverso un panorama di immagini straordinarie e inedite, è una riflessione tramite la bellezza sullo scenario fisico e naturale di un mondo che cambia, si depaupera dei suoi elementi fondanti per l’arco alpino e che presuppone un’umanità senza mondo rispetto al principio di sentirsi 'a casa propria nel mondo'".[Immagine in apertura: Luogotenente Stefano Jeantet (REP.ATT.SPORTIVE/ CE.ADD.ALP), XX edizione del Trofeo Mezzalama. La squadra prima classificata appartenente al Centro Sportivo Esercito/Centro Addestramento Alpino: 1° C.le Eydallin Matteo, C.le Magg.VFP4 Lenzi Damiano, C.le VFP4 Boscacci Michele. Ultimimetri prima del Castore. 2 maggio 2015, 09.38, digitale] 
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