La mostra al Mastio della Cittadella indaga sul contesto sociale e culturale della seconda metà dell'Ottocento che ha portato alla nascita e allo sviluppo della corrente artistica impressionista.

Il Mastio della Cittadella a Torino ospiterà la mostra Impressionisti tra Sogno e Colore dall'11 marzo al 4 giugno 2023. L'esposizione, del tutto inedita, è stata pensata espressamente per gli spazi solenni dell'antico monumento, grazie alla presentazione del movimento artistico all'interno del suo contesto sociale e culturale. La mostra conta su un comitato scientifico di altissimo livello: si va da Gilles Chazal, ex direttore del Petit Palais di Parigi, a Maïthé Vallès-Bled, già direttrice del Musée des Beaux-Arts di Chartres e del Musée Paul Valéry, senza dimenticare figure come lo storico dell'arte Alain Tapié, o il curatore Vincenzo Sanfo, ideatore di mostre internazionali. L’IMPRESSIONISMO E IL COLORE La grande mostra torinese presenta al pubblico più di 200 opere tra dipinti, sculture, acquerelli, disegni, ceramiche, incisioni e opere grafiche, oltre a numerose fotografie, documenti, libri. L'obiettivo è fornire uno spaccato di quell'irripetibile momento storico caratterizzato dalla presenza contemporanea di grandi geni dell'arte che si trovarono a operare, dipingere ed esporre le loro opere letteralmente gomito a gomito. Il visitatore sarà guidato in questo viaggio da un ricco apparato multimediale volto a raccontare la nascita e lo sviluppo dell'Impressionismo. La fine del XIX secolo fu infatti un'epoca caratterizzata da grandi innovazioni e scoperte scientifiche e tecnologiche: nacque la fotografia e i nuovi materiali permisero la costruzione di strutture ardite come la Tour Eiffel, un capolavoro ingegneristico prima ancora che architettonico. L'impressionismo fu la declinazione artistica dei sogni di quel tempo, che sfruttò le potenzialità del colore in modi fino ad allora inediti. L'IMPRESSIONISMO A TORINO Il percorso espositivo della mostra torinese prende avvio dalla Scuola di Barbizon, rappresentata in mostra da autori come Corot, Daubigny, Troyon. Al Mastio troviamo, del periodo d'oro dell'Impressionismo, creazioni di autori come Renoir, Monet e Bonnard, ma anche Pissarro e Degas. L'esposizione prosegue con l'eredità raccolta dagli artisti delle generazioni successive come Toulouse-Lautrec, Cézanne o Gauguin, fino ad arrivare al Novecento con Permeke, Derain, Dufy e Picasso. Molto interessante l'attenzione rivolta a nomi come Bracquemond, Guillaumin, Forain, Desboutin e Lepic, che sarebbe riduttivo definire semplicemente come autori “comprimari”. La mostra torinese, in maniera originale, presenta il movimento impressionista nel suo contesto culturale e antropologico, concentrandosi sullo spirito di un'epoca di incredibile fermento.
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