Tecnologia e creatività si uniscono nella pratica di Quayola, fra i massimi esponenti della Media Art internazionale. A lui è dedicata la mostra in arrivo a Palazzo Cipolla a Roma dal 29 settembre.

Confini sempre più porosi caratterizzano il dialogo fra arte e nuove tecnologie, complice l'interesse sempre più acceso, da parte degli artisti, nei riguardi degli strumenti digitali. Ne è la prova il lavoro di Quayola, esponente della Media Art su scala globale, a giorni protagonista della mostra autunnale di Palazzo Cipolla. Dal 29 settembre al 30 gennaio 2022, infatti, la sede espositiva capitolina farà da cornice a Re-coding, un viaggio attraverso la produzione dell'artista, romano di origine e londinese d'adozione, che ha trovato nel linguaggio tecnologico un efficace mezzo espressivo. La mostra romana riunirà alcune delle opere realizzate fra il 2007 e il 2021, illuminando gli snodi tematici di una poetica che affonda le radici nella storia dell'arte tradizionalmente intesa.QUAYOLA A PALAZZO CIPOLLA A ROMA Grazie a sistemi robotici di intelligenza artificiale e stringhe di codice generativo, Quayola "rilegge" i dettami dell'arte classica traducendoli in nuove soluzioni visive, nelle quali convivono l'immaterialità del digitale e la concretezza della tecnica di riferimento. Dipinti rinascimentali e barocchi trovano dunque nuova forma nelle complesse strutture digitali messe a punto dall'artista, così come sculture ispirate alla pratica michelangiolesca del non-finito traggono origine dai mezzi robotici. Rimandi alla natura e ai processi generativi delle nuove tecnologie si mescolano nell'arte di Quayola che, combinando classicità e potenzialità digitali, offre un'utile chiave interpretativa del tempo presente. Video, stampe e sculture oscillano tra la fisicità e l'evanescenza, evidenziando inaspettati punti di contatto fra la tangibilità dell'opera e la sua traduzione nel lessico digitale. [Immagine in apertura: Quayola, Iconographies #20: Tiger Hunt after Rubens, 2014. Serie di stampe a getto d'inchiostro]
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