Dal 31 agosto una nuova opera si aggiunge nel circuito all'aperto di Arte Sella, immerso nella natura di Borgo Valsugana in Trentino. È “Sabìr”, realizzata dall’artista italiano Velasco Vitali: un tributo allo scambio tra Oriente e Occidente, che da secoli si incontrano nelle acque del Mediterraneo.

Il binomio arte/natura è stato approfondito, nel corso della storia, in svariate modalità dai artisti, istituzioni, festival e curatori. Tuttavia c’è una rassegna che, nei suoi 38 anni di attività, si è affermata come un appuntamento imprescindibile per tutti gli amanti del tema, coniugando le sperimentazioni creative contemporanee e la splendida cornice naturalistica delle montagne trentine della Val di Sella. Si tratta di Arte Sella, il suggestivo "museo a cielo aperto" e ad alta quota visitabile a Borgo Valsugana (Trento).L’INSTALLAZIONE DI VELASCO VITALI AD ARTE SELLADopo le spettacolari installazioni “volanti” di Edoardo Tresoldi e Cédric Le Borgne, la “tenda” dei progettisti di YACademy guidati dallo studio MCA - Mario Cucinella Architects, e l’imponente anello di bambù e carbonio di Kengo Kuma, una nuova opera permanente si aggiunge al percorso già ricchissimo della manifestazione. Realizzata dall’artista Velasco Vitali, Sabìr è una monumentale installazione site-specific ispirata alle cupole mediterranee, che sorge scenograficamente da una duna di sale, circondata da abeti e strati rocciosi. Il titolo dell’opera si ispira all’antico linguaggio dei corsari, una lingua franca che faceva da “ponte verbale” tra chi salpava i mari del Mediterraneo, accomunando chi veniva da Oriente e Occidente: una metafora perfetta per sublimare il contenuto concettuale dell'installazione.UN’OPERA CHE CELEBRA L’INCONTRO TRA CULTUREL’idea alla base del progetto è quella di ricordare l’impronta culturale di matrice orientale che per secoli ha intriso le coste dell’Europa, connettendo questa eredità alla nostra storia attuale. Riprendendo i cromatismi delle tegole in maiolica tipiche del XV secolo, l’artista ha decorato la cupola dipingendo ben 6000 scandole di larice – che caratterizzano i rivestimenti delle costruzioni alpine – con i colori sgargianti della ceramica dell’area del Mediterraneo. Di queste, 20 sono in legno, e senza alcuna decorazione: sono ricavate da un’imbarcazione naufragata nel 2013 sulle rive di Lampedusa. Non a caso l’installazione dell'opera è stata avviata il Giorno della Memoria e dell’Accoglienza, il 3 ottobre 2023, esattamente a dieci anni dal drammatico naufragio in cui nel Mediterraneo morirono oltre 368 persone e 20 risultarono disperse. Proprio queste vittime rimaste senza identità sono simbolicamente ricordate nelle 20 scandole lignee prive di decori.[Immagine in apertura: Velasco Vitali, Sabìr - Arte Sella 2024 - Photo Giacomo Bianchi]
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