A Shangai una maxi-installazione riflette sull'ecosistema degli oceani
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La prima mostra personale dell’artista afroamericano Rindon Johnson in Asia vede protagonista una monumentale installazione video che, attraverso l'impiego dell’intelligenza artificiale, consente di "attraversare" l’Oceano Indiano. Il progetto resta visitabile al Rockbund Art Museum di Shanghai fino al 6 aprile 2025.
Tra le immense distese d’acqua che separano gli Stati Uniti e la Cina, i concetti di territorio e confine cambiano significato, ed è per questo che l'artista e poeta afroamericano Rindon Johnson ha deciso di dedicare la sua prima grande mostra in Asia, a Shanghai, proprio all'Oceano Pacifico. Quest’ultimo, infatti, è sfruttato a livello intensivo sia per l'estrazione mineraria del fondale marino che per la pesca commerciale. Ne risulta che quest’area, impoverita e distrutta dall'azione dell'uomo, svolge un ruolo nevralgico per sostenere l'attuale livello di impiego delle risorse della Terra e garantire un futuro capitalista alla nostra società, a discapito degli ecosistemi naturali.L'INSTALLAZIONE DI RINDON JOHNSON CHE RIFLETTE SULL’OCEANO PACIFICOCon il progetto espositivo Best Synthetic Answer al Rockbund Art Museum (RAM) di Shanghai, Johnson si chiede (e invita l’osservatore a chiedersi): “in che misura sono anch'io responsabile di questa distruzione?”. La risposta a tale quesito viene indagata nella monumentale videoinstallazione Best Synthetic Answer #1: Crossing..., che simula un viaggio in tempo reale dalla città natale di Johnson, San Francisco, fino a Shanghai. Questo pellegrinaggio, della durata di sette mesi, viene intrapreso durante i giorni di apertura della mostra da un avatar virtuale che nuota attraverso l'Oceano Pacifico. Man mano che il personaggio avanza, dei modelli di intelligenza artificiale vengono utilizzati per visualizzare la condizione dell’ecosistema in tempo reale.UNA MOSTRA BASATA SULLO SCORRERE DEL TEMPOAd affiancare l’installazione, troviamo anche diciotto opere inedite che ripercorrono la vasta sperimentazione dell’artista con diversi media, dai dipinti alle animazioni, passando per le sculture e il video. La retrospettiva, che è concepita per durare sette mesi (finché l’avatar, il 6 aprile 2025, non giungerà a destinazione), segue il fil rouge dell'evoluzione temporale. Tutti i lavori sono infatti basati sullo scorrere del tempo, che viene inscritto in quelli che diventano “oggetti viventi”. Così facendo, l’artista riesce nel tentativo di sollevare ulteriori domande su concetti fondamentali per la nostra contemporaneità, come quelli di proprietà, libertà, autonomia, sfruttamento, valore e spreco.[Installation view: Rindon Johnson: Best Synthetic Answer, Rockbund Art Museum, Shanghai, September 21, 2024 – April 6, 2025. Photo: Cra. © Rockbund Art Museum]