Il festival romano dedicato al fumetto dell'Est Europa
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A partire dall'8 aprile 2022, Roma accoglie “Baba Jaga Fest”, il festival di fumetti dedicato alle culture dell'Europa orientale. Una rassegna che riflette sui temi cruciali del presente, scegliendo l'arte come strumento di dialogo e confronto.
Nasce nel segno del dialogo e della
partecipazione il Baba Jaga Fest. Storie e disegni dallʼEuropa
orientale, il festival romano dedicato al fumetto dellʼEst
Europa e al rapporto artistico e culturale che lo lega allʼItalia.
Con uno sguardo inevitabilmente rivolto ai temi cruciali del presente
e al conflitto in corso in Ucraina, la rassegna ospita una galassia
di artisti (italiani e internazionali), mostre, workshop e attività
creative ispirate ai cambiamenti sociali che attraversano la parte
più estrema del Vecchio Continente.
LE MOSTRE DEL BABA JAGA FEST
In programma da oggi (8 aprile), e per
tutto il corso del weekend, il festival occuperà gli ampi spazi di
Industrie Fluviali della Capitale, dando voce ad autori e autrici
tra i più promettenti dentro e fuori i confini nazionali. Prova ne
sono le mostre, entrambe dedicate a due giovani promesse del fumetto
italiano. Eliana Albertini, fra le più interessanti disegnatrici
del nostro Paese, partecipa al Baba Jaga Fest con la rassegna dal titolo Hotel Jugoslavia: un viaggio surreale nei luoghi
perduti della ex Jugoslavia. Più intimista e autobiografica è
invece la personale di Maurizio Lacavalla, ospite con una serie di opere che raccontano la migrazione del padre dall'Italia alla Bulgaria.
Molti, inoltre, gli artisti provenienti
dai territori orientali dell'Europa: tra questi Akvile Magicdust,
Gvidas Pakarklis, Mark Antonius Puhkan, Jana Ribkina e Pauls Rietums,
protagonisti della collettiva Baltics Gone Wild. Curata dalla
casa editrice lettone kuš!, la mostra offre una panoramica sui
giovani artisti di Lettonia, Estonia e Lituania.
GLI EVENTI EXTRA
In programma fino al 10 aprile, il
festival (diretto da Alessio Trabacchini e Serena Dovì) proseguirà la sua azione anche oltre questa data. Dopo la full immersione di tre giorni, Baba Jaga Fest continuerà infatti fino al 30
aprile, occupando luoghi diversi della città, con l'obiettivo di
amplificare il coinvolgimento del pubblico e avvicinarlo al fumetto
come strumento di dialogo transnazionale.
UN FESTIVAL CHE GUARDA ALL'UCRAINA
“Quello che succede in Ucraina
atterrisce, addolora, preoccupa. Svilisce gli sforzi che l'Europa
compie da decenni per cancellare la guerra e la sua insensatezza
dalle nostre esistenze”, ha dichiarato Maria Teresa Diodati,
presidente di Pingo, associazione partner della kermesse. “Sappiamo
che l'isolamento, la chiusura, la diffidenza fra popoli è benzina
nel motore di qualsiasi conflitto. Vogliamo che 'Baba Jaga Fest' sia
un'occasione di confronto e apertura. Un momento di condivisione di
idee e talento, di storie e disegni, attraverso cui rafforzare la
conoscenza di ciò che accade a est dei nostri confini. A maggior
ragione adesso in cui la forza del dialogo è stata messa in
discussione dalla paura e dall'aggressività”.
[Immagine in apertura: Alex Bodea,
Gravitational pull, pittura a tempera su carta. Courtesy
l'artista]