Chi era la mamma di Leonardo da Vinci? A raccontarlo è lo storico Carlo Vecce, autore di un nuovo romanzo che sta facendo parlare di sé. Un libro che mescola realtà e finzione, pubblicato da Giunti.

Realtà o finzione? Storia propriamente documentata o fiction? Sta suscitando non poco clamore il nuovo romanzo di Carlo Vecce. Filologo e storico del Rinascimento, docente all’Università L’Orientale di Napoli, lo scrittore ha da poco condiviso con il pubblico la sua ultima fatica letteraria: si intitola Il sorriso di Caterina ed è un avvincente racconto ispirato alla vita della madre di Leonardo da Vinci.Il tema alla base del volume è dunque certamente affascinante. Vero è, infatti, che intorno alla figura della donna aleggiano da tempo ipotesi e congetture tutt'altro che risolte. Ad aver spinto lo studioso a tornare sull'argomento, offrendo la propria interpretazione della biografia di Caterina, sarebbe il ritrovamento di una serie di documenti che ne attesterebbero l'identità. IL LIBRO DI CARLO VECCE Pubblicato da Giunti, il libro (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) prende il via delineando atmosfere e personaggi quasi fantasy. Si parla infatti di viaggi e popoli lontani, di guerre, mercanti e avventurieri, esposti con un ritmo incalzante e definendo ambientazioni più vicine agli stilemi del genere fantastico che a quelli tipici del romanzo storico. Stando alla tesi principale di Vecce (basata su un documento notarile scoperto all’Archivio di Stato di Firenze), Caterina sarebbe stata infatti una schiava proveniente dall’antica Circassia, storica regione del Caucaso. Arrivata a Venezia come profuga, dopo aver attraversato mari e regioni remote dell'Europa orientale, la donna sarebbe giunta a Firenze nel 1442. Straniera nell'Italia rinascimentale (aspetto quest'ultimo rimarcato dall'autore e volutamente allacciato alla crisi dei migranti del presente), Caterina avrebbe ottenuto la libertà il 2 novembre del 1452, come riportato da un atto scritto redatto dal notaio Ser Piero da Vinci, che sarebbe poi diventato il padre di Leonardo. UN ROMANZO TRA FINZIONE E REALTÀ Maggiori approfondimenti e analisi dettagliate sull'identità della donna sapranno dirci in futuro se le ipotesi (al momento sembra opportuno chiamarle tali) di Carlo Vecce siano o meno accreditate. Ciò che è certo è che, in quanto prodotto editoriale destinato a un largo pubblico, il libro in questione fa egregiamente il suo dovere, offrendo al lettore una storia carica di fascino, solida, ricca di corrispondenze storiche e di altrettanti stratagemmi di finzione. Vero e verosimile, insomma, si fondono nelle oltre cinquecento pagine del volume, mettendo a segno un progetto editoriale suggestivo.
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