Fino al 10 settembre, diciotto artiste sono le protagoniste di “Ultramoderne”. La mostra è organizzata in occasione della settima edizione di “Straperetana”, manifestazione che anima le strade, le piazze, i palazzi e le chiese del borgo abruzzese di Pereto con i linguaggi dell'arte contemporanea.

È Ultramoderne il titolo della mostra della VII edizione di Straperetana, la manifestazione che dal 2017 è divenuta sinonimo di arte contemporanea nel borgo abruzzese di Pereto (AQ). Fino al 10 settembre prossimo ad animare le strade e i palazzi del paese è la collettiva che raccoglie diciotto artiste: eterogenee per età e stili, sono accomunate dalla centralità assegnata alla ricerca nelle loro pratiche. "Abbiamo scelto artiste molto diverse tra loro, che abbracciano quasi quattro generazioni, ma i cui linguaggi sconfinano l’uno nell’altro, evidenziando come, alcuni temi rimangano nel corso del tempo familiari, naturali, costantemente contemporanei", spiegano Paola Capata e Delfo Durante, fondatori e organizzatori di Straperetana. "Il corpo, il pensiero intimo, i luoghi domestici, la cura, la lettura di sé, attraversano tutti i lavori in mostra, restituendoci una sensibilità comune, che si sovrappone", precisano ancora. LE ARTISTE DI STRAPERETANA 2023 Sonia Andresano, Ruth Beraha, Tomaso Binga, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Francesca Chiola, Maria Adele del Vecchio, Sara Dias, Rä di Martino, Satya Forte, Maria Lai, Veronica Leffe, Giulia Mangoni, Eva Marisaldi, Elisa Montessori, Lulù Nuti, Cloti Ricciardi e Maddalena Tesser sono le autrici selezionate per il progetto espositivo; circa trenta le opere esposte quest'anno. Il percorso di Ultramoderne parte dalle sale di Palazzo Maccafani, che ospita i 14 pannelli della storica Mater (1977-2015) dell’artista di poesia visiva e performer Tomaso Binga, insieme a due sculture oniriche di Beatrice Celli ed a un prezioso Senza Titolo (pagina-oggetto) di Maria Lai, proveniente dalla collezione Gianni Garrera. Ancora poesia visiva con i foulard di Maria Adele Del Vecchio, su cui sono stampate singole parole o brevi frasi legate al femminile. Sempre dalla collezione Giuseppe Garrera proviene Expertise. Conferma d' identità (1972) di Cloti Ricciardi, in cui l’artista manipola in chiave femminista il proprio certificato di nascita. La kermesse continua poi tra le strade del borgo, tra Piazza San Giorgio e nelle stanze di Palazzo Iannucci. LA RESIDENZA ARTISTICA DELLA MOSTRA ULTRAMODERNE Un’attenzione particolare, anche in questa edizione, è stata rivolta al territorio, offrendo alle artiste coinvolte, alcune delle quali abruzzesi, un'esperienza di residenza a Pereto. Si tratta di una modalità messa a punto per interagire con la comunità locale e con le sue storie, intese come "fonti" da cui attingere per nuovi lavori. Il risultato di questo percorso sono le opere di Anouk Chambaz e Giulia Mangoni e delle giovani studentesse provenienti dall’Accademia de L’Aquila Satya Forte, Sara Dias e Francesca Chiola. Per il 2023, infine, a identificare visivamente Straperetana è l'immagine realizzata da Veronica Leffe raffigurante la filosofa Ipazia: emblema di donna libera, in grado di sfidare consuetudini e stereotipi.
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