“Romeo e Giulietta” è una delle opere più celebri e rappresentative di William Shakespeare. Un nuovo videogioco ne rispolvera la trama, trasformando la tragedia in un videogioco: un'iniziativa rivolta ai più giovani e agli appassionati dell’estetica vintage della pixel art.

Non è la prima volta che ci soffermiamo sulle potenzialità educative del videogioco, strumento ludico sempre più spesso utilizzato dalla cultura come mezzo di diffusione della conoscenza. Dopo la recente panoramica sulle istituzioni artistiche più attive nella sfera del gaming (tra le altre il MANN di Napoli, da sempre in prima linea nell’impiego di strumenti virtuali in grado di agevolare la conoscenza della propria collezione), puntiamo oggi i riflettori su una nuova produzione: il primo videogame italiano ispirato a Romeo e Giulietta, la celeberrima tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1594 e il 1596.Ideato da Francesca Montanino, Mauro Parrinello e Matteo Sintucci, il progetto – dal titolo Shakespeare Showdown / With a Kiss I Die  (in apertura un'immagine del videogioco) – invita gli utenti a immedesimarsi in uno dei due protagonisti della storia. A seconda della scelta gli eventi prendono forma, invitando il giocatore a ritrovare l'amante prima che sia troppo tardi. Nell'avventura, ricca di episodi che si distaccano in parte dalla trama originale, il giocatore deve superare prove e ostacoli, attraversare mondi sconosciuti con una missione: scoprire se l'amore eterno esiste davvero.ROMEO E GIULIETTA IN VERSIONE PIXEL ARTDisponibile per pc a partire dal prossimo 27 marzo, e pre-ordinabile sull'apposita pagina web, il gioco è stato interamente elaborato attraverso la tecnica della pixel art, con la partecipazione di veri attori (e dunque non di avatar) rielaborati in maniera virtuale.“'Shakespeare Showdown' è un videogioco unico nel suo genere che nasce dall’idea di indagare le possibili relazioni tra il linguaggio del teatro e quello del game, mettendo al centro lo spettatore come partecipante attivo dell’evento artistico”, dicono i tre ideatori. “Se il teatro, per sua stessa essenza, necessità dello spettatore, che costruisce ogni sera insieme all’attore il ‘qui e ora’ dell’evento, nel game il giocatore determina continuamente, attraverso le proprie scelte, l’andamento della storia e il proprio destino”.
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