Fino al 13 marzo 2023, il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita la mostra "Tina Modotti: La Genesi di uno Sguardo Moderno". Esposte oltre cento fotografie della più innovativa fotografa italiana della prima metà del secolo scorso, icona di modernità e di emancipazione femminile.

Una, nessuna e centomila: chi era davvero Tina Modotti? Attrice, attivista, figura politica, artista o forse un insieme di tutte quante queste cose? La sua biografia vivace e ricca di eventi avventurosi rischia infatti di distrarre l'attenzione dalle sue fotografie e dalla sua rilevanza nel panorama internazionale delle arti nella prima metà del Ventesimo secolo. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta, aperta dall'11 novembre 2022 al 13 marzo 2023, cerca di fare chiarezza e di anteporre finalmente il lato artistico a quello biografico. Attraverso gli oltre cento scatti originali in esposizione, provenienti dalla collezione dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia e dalla Fototeca Nazionale di Città del Messico, la mostra vuole indagare l'influenza che Modotti ha esercitato nello sviluppo della fotografia in Messico. La mostra, promossa dall’Assessorato Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta, è a cura di Dominique Lora con Daria Jorioz, dirigente della Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Valle d’Aosta. L'INTENSA VITA DI TINA MODOTTI FRA ITALIA E MESSICO Tina Modotti nacque nel 1896 a Udine, terra allora di confine con l'impero austro-ungarico. Questo cosmopolitismo di fondo accompagnerà l'artista in tutte le fasi della sua vita, fino a farla assurgere a esempio di emancipazione e di libertà intellettuale. Nel 1913 l'autrice decide di lasciare l'Italia e di raggiungere il padre a San Francisco, dove inizia ad appassionarsi alla recitazione. Ma è a Città del Messico, dove giunge in seguito, che finalmente fiorisce il suo talento fotografico: qui entra in relazione con la carismatica Frida Kahlo e il marito Diego Rivera, esponente di punta del Muralismo del paese latinoamericano, che diventano oggetto delle sue fotografie. In Messico ha l'occasione di viaggiare in lungo e in largo e scattare indimenticabili fotografie di tematica sociale. In questo periodo la fotografa prende piena coscienza del suo grande talento nel raccontare l'umanità attraverso ritratti di donne, uomini e paesaggi, in una ricerca dal taglio quasi antropologico che ispirerà una coppia di fenomenali fotografi messicani composta da Manuel e Lola Alvarez Bravo. OLTRE ​100 FOTO DI TINA MODOTTI IN MOSTRA AD AOSTA Costretta a fuggire dal Messico, Modotti decide quindi di tornare in Europa e abbandonare la fotografia per dedicarsi poi alla lotta politica, in particolare nella Spagna lacerata dalla Guerra Civile degli anni Trenta. Rientrata in Messico con documenti falsi, si spegnerà nella capitale nel 1942. Le sue fotografie verranno rivalutate solo a partire dagli anni Settanta: lo sguardo unico, inconfondibile e modernissimo di Tina Modotti, arricchito dalla sua densa vita e dalle sue emozionanti esperienze, era decisamente in anticipo sui tempi. [Immagine in apertura: Tina Modotti, Luz Jiménez e hija, retrato, FECHA ca. 1926, Lugar, Ciudad de México, Distrito Federal, Mexico, inv 35303 © SC.INAH.SINAFO.FN]
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