In occasione del 55esimo anniversario della scomparsa di Totò, il “principe della risata” torna in libreria all'interno di un nuovo fumetto. Un libro che riporta alla luce il film perduto dedicato alle avventure di Don Chisciotte.

“Voglio confessarvi una mia segreta ambizione: interpretare il Don Chisciotte. Ci penso sempre e spero che il mio desiderio si avveri, poiché Don Chisciotte mi è molto simpatico”. Così Antonio de Curtis raccontava la sua passione per l'iconico protagonista del romanzo scritto da Miguel de Cervantes nel 1600. Una passione che, tuttavia, non portò mai i frutti sperati, dato che il “principe della risata” non ebbe mai la possibilità di vestire i panni (anzi, l'armatura) del celeberrimo cavaliere spagnolo. A compensare questa lacuna è ora un nuovo fumetto, da pochi giorni in libreria per Panini Comics. Si intitolata Totò, l'Erede di Don Chisciotte, prima parte di una serie di due volumi destinata a diventare cult (sia per gli amanti del cinema che per quelli delle nuvolette). TOTÒ IN VERSIONE FUMETTO Autore del volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è Fabio Celoni: a lui il merito di aver recuperato una vecchia sceneggiatura scritta a più mani da Antonio Pietrangeli, Cesare Zavattini e Lucio Battistrada (tra gli altri), realizzata per un'opera cinematografica che non vide mai la lice, e che prevedeva proprio la presenza di Totò come protagonista. Rimanendo fedele al testo originale, il graphic novel di Celone vede al centro della storia il grande attore napoletano accompagnato da Aldo Fabrizi (che qui impersona un irresistibile Sancho). In questo modo il film “perduto”, risalente al 1948, torna alla luce e vede forma tra le pagine del libro, chiudendo il cerchio e portando a compimento un sogno lungo mezzo secolo. IL FUMETTO DI FABIO CELONI La data di uscita del fumetto, peraltro, non è casuale. Proprio nel mese di aprile del 1967, infatti, Totò scompariva lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della cinematografia italiana. A cinquantacinque anni da quell'addio, il fumetto di Celoni si presenta dunque non soltanto come strumento di recupero e riadattamento di una sceneggiatura inedita, ma più in generale come omaggio alla figura del mattatore in occasione dell'anniversario di morte. A dimostrare l'anima commemorativa del volume è anche la folta selezione di apparati redazionali che ne raccontano la genesi, la realizzazione grafica e varie curiosità sul “principe della risata”, simbolo immortale della comicità partenopea.
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