In apertura il 26 ottobre, "Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life" è una mostra senza precedenti per l'Italia. Riporta in vita, negli ambienti carichi di storia e memorie letterarie di Palazzo Altemps, le figure dei giovani intellettuali che animarono il quartiere londinese di Bloomsbury. Inclusa l'indimenticabile autrice de "La signora Dalloway".

Autunno espositivo denso di proposte nella Capitale. Sono infatti tante le mostre da vedere a Roma nell'ultimo trimestre del 2022, fra appuntamenti a lungo attesi – come quello dedicato a Vincent van Gogh, in corso a Palazzo Bonaparte – e progetti legati a temi più settoriali, fra cui TECHNOSCAPE. L’architettura dell’ingegneria al MAXXI. Alle rassegne già iniziate sta per aggiungersi Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life, che debutterà il 26 ottobre nell'aristocratica cornice di Palazzo Altemps, sede del Museo Nazionale Romano.A ROMA LA MOSTRA SU VIRGINIA WOOLF E LA SUA CERCHIA Nella storica sede a pochi passi da Piazza Navona, i curatori Nadia Fusini – esperta di Virginia Woolf e autrice di due volumi a lei dedicati – e lo scrittore, drammaturgo, narratore, performance artist Luca Scarlini raccontano una memorabile esperienza di amicizia intellettuale. Quella di cui furono protagonisti la celebre e amatissima scrittrice inglese, i suoi fratelli – Vanessa, Thoby e Adrian – e la cerchia di giovani donne e uomini che iniziò a frequentare la loro casa. Al civico 46 di Gordon Square, nel quartiere londinese di Bloomsbury, i quattro fratelli si trasferirono rimasti orfani. Il loro indirizzo era destinato a entrare nella storia: qui iniziarono a incontrarsi, confrontandosi su temi legati alla sfera artistica e sociale, figure che in seguito si sarebbero distinte nei rispettivi ambiti professionali. Dalla letteratura alla filosofia, dalla storia all'economia, fino alle arti.IL BLOOMSBURY GROUP RIVIVE A PALAZZO ALTEMPS Per ricostruire il profilo di alcune personalità di questa cerchia, la mostra romana punta su una poetica combinazione fra libri, dipinti, fotografie, parole e oggetti. Un corpus che in cinque sezioni tematiche, dislocate in altrettanti ambienti espositivi, fa luce sugli ideali e sulle visioni che animavano i giovani intellettuali di Bloomsbury. Da Virginia Woolf al suo futuro marito Leonard Woolf, passando per John Maynard Keynes, artefice con le sue teorie economiche di una rivoluzione che ha gettato le basi del welfare state. La mostra, cui è associato un catalogo concepito come un diario intimo, non a caso si tiene a Palazzo Altemps: un tempo ad arricchire questo storico edificio era una prestigiosa biblioteca, raccolta tra la fine del XVI e il XVII secolo dal cardinale Marco Sittico Altemps e dal nipote Giovanni Angelo, poi confluita nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Tanti, inoltre, i salotti letterari ospitati qui nell’Ottocento. Una passione, quella per i libri e la letteratura, che finisce così per accomunare tanto gli intellettuali di Bloomsbury che il passato di questo scrigno di tesori nel cuore della Città Eterna. [Immagine in apertura: Lady Ottoline Morrell, Simon Bussy; Vanessa Bell; Duncan Grant. National Portrait Gallery, Londra © National Portrait Gallery, London]
PUBBLICITÀ