Midnight Movies – di Stuart Samuels
Esagerate e sconvolgenti. A tratti violente e lascive, sempre trasgressive. Sono le sei pellicole, dirette tra la fine degli Anni Sessanta e la metà del decennio successivo, raccontate nello straordinario Midnight Movies di Stuart Samuels, documentario interamente dedicato al sottobosco del cinema. Svelando la parabola di titoli nati in ambiente underground, destinati a una circolazione limitata dal sapore quasi clandestino. E poi diventati classici dal successo interplanetario.
Venivano proiettati solo dopo la mezzanotte, riservando la propria carica di libertina energia a un pubblico vampiresco, avido di nutrirsi di emozioni forti. Ironici, sarcastici, per proprio statuto deliberatamente irriverenti: sono The Rocky Horror Picture Show e La notte dei morti viventi , ma anche Eraserhead ed El Topo , lo straniante western contemporaneo idolatrato da John Lennon. Ma anche i leggendari Pink Flamingos e The Harder They Come . Raccontanti, in un documentario presentato nel 2005 a Cannes, dalla viva voce dei protagonisti.
Il padre dell’horror moderno George Romero, figura capace di trasformare il genere in un’acuta e profondissima parodia della società contemporanea, e il folle Perry Henzell; lo sciamanico Alejandro Jodorowsky e il visionario David Lynch: la telecamera di Samuels va ad interrogare i border-liner del cinema, artisti che hanno guardato alla settima arte come terra di confine per sperimentare linguaggi in grado di restituire i più complessi travagli dell’anima.
La ricostruzione proposta dal documentario è ricca e filologicamente ineccepibile. Perché alla restituzione della scena indipendente degli Anni Settanta, con la riproposizione delle sue atmosfere e dei suoi umori, si affianca un lavoro di critica cinematografica che parte da lontano. E rivela, grazie al confronto con maestri del passato come Tod Browning, l’evoluzione di quel gusto per il bizzarro che attraversa in modo trasversale l’intera cultura del Novecento.
La curiosità – Ci sono film da vedere nel silenzio di una sala buia ed altri che richiedono un buona dose di… partecipazione! Nasce in modo quasi spontaneo, dalla consuetudine del pubblico di ripetere a voce le battute dei vari protagonisti, la prassi che fa del The Rocky Horror Picture Show uno spettacolo interattivo, con diversi cinema nel mondo a proporre una proiezione arricchita dall’intervento di attori in carne ed ossa, che interagiscono con il pubblico e cantano dal vivo i brani del film. Un’esperienza che, in Italia, viene proposta dal Cinema Mexico di Milano: che nel 2011 ha festeggiato il trentesimo anno di repliche del film.