Architettura e design a tutela dell’ambiente

25 Marzo 2015


Se diciamo “architettura”, cosa pensate? Grattacieli in vetro e acciaio che svettano tra le nuvole, modernissime residenze – in cemento a vista – nel mezzo della natura incontaminata. Sei giovani architetti italiani, invece, pensano che persino le casette per gli uccelli possano essere “architettoniche”; se sono realizzate, cioè, con attenzione e rispetto nei confronti del paesaggio e del patrimonio ambientale.

Da questa concezione ecologista della cultura architettonica muove le mosse il progetto Migrant Garden, realizzato e curato dal team di giovani progettisti senza scopo di lucro, bensì per attirare l’attenzione del pubblico sul tema delle specie volatili a rischio di estinzione, perché la crescente urbanizzazione sottrae loro l’habitat naturale.
Migrant Garden nasce infatti dalle ricerche e riflessioni condotte dai suoi ideatori – Pierluigi Bardi, Stefano Madelli, Michel Molina, Claudia Saglimbeni, Filippo Sbalbi e Federico Zucchi – attorno all’Oasi De Pinedo, area naturale sul fiume Po che vanta la presenza di numerose specie volatili rare a rischio d’estinzione.

Se a causa dell’architettura questi animali non hanno più un luogo dove nidificare, spetta all’architettura progettare per loro una nuova casa.
Il team di Migrant Garden ha chiesto allora a 40 progettisti – tra architetti e designer di fama internazionale – di concepire ciascuno una esclusiva casetta per gli uccelli migratori. Personaggi come Michele De Lucchi, Marcio Kogan, Nieto Sobejano e lo studio MVRDV hanno risposto positivamente alla proposta, cogliendo così l’occasione per esprimere la loro visione – architettonica – di un mondo in cui ambiente e intervento umano sono in dialogo, invece di contrastarsi.