L’arte del fumetto: Gipi in mostra a Genova

31 Marzo 2015

Gipi - Gianni Pacinotti, Il pugile, 1998

Qualche anno fa, quando Gipi – com’è meglio conosciuto Gianni Pacinotti – ha dichiarato che avrebbe preso una pausa dalla sua attività di fumettista, la scena italiana è stata percorsa da più di un tremito di sincera paura: stava per perdere uno dei suoi migliori autori?
Fortunatamente per il fumetto, inteso proprio come espressione artistica, Gipi è tornato a sceneggiare e disegnare dopo la sua prima parentesi cinematografica, che tra l’altro ha confermato ciò che in molti già sospettavano: Pacinotti è un autore completo, un narratore per immagini, parole e sequenze; la cui voglia di esprimersi – un bisogno, quasi fisiologico – riesce ad appropriarsi di qualsiasi mezzo.

Lo pensano anche i curatori della mostra in corso al Museo Luzzati, situtato a Genova all’interno di Porta Siberia, che fino al 27 settembre ospita 150 opere originali di Gipi. Si parla di opere e non di tavole, appunto, perché la produzione artistica di Pacinotti spazia dai graphic novel – già qui variando dai segni sgraziati e spasmodici di LMVDM alle velature di colore in Unastoria – fino alle illustrazioni per le grandi testate dell’editoria italiana. E nel portfolio dell’artista non mancano neppure le copertine di album musicali e libri, o il manifesto di un Festival cinematografico – quello di Torino, che giusto in un’altra edizione l’ha visto partecipare in qualità di regista.

C’è qualcosa che Gipi lo storyteller non sa raccontare, nel momento in cui sente l’impulso? Ne dubitiamo. Da circa un anno, per esempio, attraverso Facebook aggiorna i suoi fan sullo sviluppo di un gioco da tavolo, con personaggi fantasy d’ispirazione medievale. Naturalmente, Il Principino, Irma La Viscida, L’Ucciditore e compagnia bella scaturiscono tutti dalla mente – e dalla mano – di Gipi. Nessun bisogno di aggiungere che al #Giocone, come l’ha ribattezzato il creatore, non vedono l’ora di partecipare tutti gli appassionati. Di belle storie da vivere.