Il nuovo centro culturale di Atene è firmato da Renzo Piano

26 Giugno 2016

Renzo Piano, Centro Culturale Stavros Niarchos, Atene © Michel Denancé

Con lo speciale programma culturale Metamorphosis – che prevede 4 giorni di aperture straordinarie, visite guidate e performance artistiche, in corso fino a domenica 26 giugno – Atene e la sua cittadinanza stanno celebrando l’apertura dello Stavros Niarchos Foundation Cultural Center. Dopo 8 anni dall’affidamento della commessa e a 4 dall’avvio del cantiere, il primo progetto di RPBW – Renzo Piano Building Workshop in Grecia è stato finalmente ultimato, con la speranza che possa rappresentare un segnale di fiducia e di ripresa dopo gli anni difficili che hanno visto protagonista il Paese mediterraneo.

Situato nell’area del vecchio ippodromo di Atene, nel quartiere Kallithea a 4 chilometri dal centro della capitale, il nuovo centro culturale è stato interamente finanziato – con un investimento di 596 milioni di euro – dalla Fondazione Stavros Niarchos, tra le principali organizzazioni filantropiche private del mondo, attiva nel sostegno agli ambiti delle arti, della cultura, dell’istruzione, della salute e dello sport.
Edificato su un’area di 23 ettari, a ridosso del mare, ospita la Greek National Opera e i suoi due teatri – uno principale per 1400 spettatori, uno sperimentale per 400 – e la Biblioteca Nazionale, nella quale troveranno dimora 750mila volumi.

Renzo Piano, Centro Culturale Stavros Niarchos, Atene © Michel Denancé

A qualificare il progetto dell’architetto genovese Renzo Piano sono le innovative soluzioni tecnologiche concepite per questa struttura, realizzate dall’impresa italiana Salini-Impregilo, alla guida della joint venture cui è stata affidata la fase di esecuzione del Centro. Su tutte emerge la cosiddetta Energy Canopy, la grande copertura che – con 5.560 pannelli fotovoltaici – sarà in grado di generare 2.280 kwh di produzione/anno di energia elettrica: è stato stimato che questa quota consentirà alla struttura di rispondere al proprio fabbisogno in misura “quasi indipendente”.
Estese superfici vetrate, una piazza ad accesso libero – l’Agorà, per la quale è stata impiegata la varietà di marmo Dionysos, tipica del territorio locale – e un canale che intende riconnettere l’area del Centro con il mare contribuiscono a definire l’impronta dell’edifico, pronto ora ad accogliere la popolazione locale e i turisti.