Per la prima volta una rassegna diffusa in 9 sedi espositive farà luce sullo stato dell'architettura contemporanea alpina italiana. Curata dall'associazione Architetti Arco Alpino, l'iniziativa invita a riflettere sulle sfide tipiche della progettazione nei contesti di montagna. Tra arditezza, contemporaneità e rispetto del paesaggio.
Persegue l’obiettivo di valorizzare le peculiarità dell’architettura in quota, la prima rassegna nazionale interamente dedicata alla progettazione nel contesto alpino. A promuoverla è l’associazione AAA – Architetti Arco Alpino, fondata nel 2016, al cui interno confluiscono le esperienze di 9 Ordini professionali – e di 14mila iscritti – che, da Cuneo a Udine, rintracciano nell’alta quota italiana “un tratto comune, quotidiano, decisivo e perentorio dei propri territori“.
Il progetto si articola in 9 sezioni allestite in altrettante sedi espositive – le città coinvolte nel circuito sono Aosta, Belluno, Bolzano, Cuneo, Sondrio, Torino, Trento, Udine e Verbania – e in un premio. Il riconoscimento verrà assegnato a 4 team di progettazione, scelti in una rosa di 22 finalisti dalla giuria composta da Bernardo Bader (Austria), Sebastiano Brandolini (Italia) e Quintus Miller (Svizzera). “Variegata nelle forme, ricchissima di sfumature, generosa nell’offerta”, la panoramica offerta dai progetti in mostra rivela come tutte le architetture presentate “cercano il dialogo costruttivo con lo straordinario paesaggio alpino (che riguarda sia la natura che la cultura), preferendo sempre il coraggio alla timidezza”, come hanno sottolineato i giurati.