Inaugurerà nei primi mesi del 2013 il Museo del Violino di Cremona, patria della liuteria. In attesa dell’evento ecco la posa de "L’Anima della Musica", opera del celebre scultore catalano Jaume Plensa
Un gigante alto quattro metri. Seduto per terra, le ginocchia al petto. La pelle un pentagramma, su cui scorrono note e chiavi. Così lo scultore catalano Jaume Plensa interpreta L’anima della musica : una visione che ha voluto condividere con la città di Cremona, prossima a celebrare l’apertura di un atteso Museo del Violino, doveroso omaggio ad un luogo che è simbolo internazionale della suprema arte della liuteria.
Il museo, accolto nel Palazzo dell’Arte della centralissima piazza Marconi, aprirà i battenti nei primi mesi del 2013: nella sua corte, già oggi, fa bella mostra di sé l’opera di Plensa, ideale benvenuto per i visitatori di domani. Quasi un fantasma, personificazione dell’essenza spirituale della musica: così l’artista ha voluto vedere la propria creazione; la cui posizione, quasi fetale, è simbolo di interiorità ma anche fragilità. Perché la musica sa svelare le sensibilità più profonde dell’animo.
È uno degli scultori più celebri in attività, Jaume Plensa. Ed è universalmente riconosciuto come uno tra i più sensibili e attenti quando si tratta di lavorare in contesti pubblici: che escono sempre arricchiti dal dialogo con i suoi interventi, mai “invasi” da una visione d’artista calata dall’alto. Rispettoso e sentito il suo costante confronto con la comunità che vive nei luoghi teatro delle sue opere.
Un atteggiamento di equilibrio dimostrato, così come a Cremona, nel caso delle altre sue più apprezzate realizzazioni. Il Nomade di Antibes, che nelle forme ricorda da vicino L’anima della musica , ma che nello sguardo perso verso l’orizzonte del mare indaga con struggente malinconia il tema dell’emigrazione. E soprattutto la Crown Fountain di Chicago: dove l’acqua zampilla da uno schermo mastodontico, direttamente dalle labbra di uomini e donne reali.