Due date nel prossimo mese di luglio: Roger Waters torna in Italia per il tour che riporta “The Wall” negli stadi di tutta Europa. Forse per l’ultima volta.
Pochi album, nella storia del rock, hanno saputo raccontare in modo così preciso un’epoca e le angosce di un’intera generazione. Pochi artisti hanno saputo essere cronisti infallibili del proprio tempo, e al contempo dolenti e magnifici poeti di una sensibilità universale. Raramente si sono visti gruppi intensi come i Pink Floyd. E raramente si è avuto a che fare con un progetto come “The Wall”. Pronto a tornare in Italia per due indimenticabili live.
Padova, Stadio Euganeo: giovedì 26 luglio 2013. E poi ancora: Roma, Stadio Olimpico: sabato 28. Roger Waters ha sciolto le riserve su quello che, a detta di molti, potrebbe essere l’ultimo tour per “The Wall”, e a ha comunicato le date di un viaggio estivo lungo tutta le Europa. Si parte in Belgio e si chiude in Irlanda: suggestive le tappe nei paesi che, negli anni dell’uscita dell’album, erano sotto l’influenza sovietica, dalla Polonia alla Bulgaria.
Trenta milioni di copie vendute nel mondo parlano chiaro: “The Wall” è nella storia del rock. Un concept album nato, era il 1979, dal disagio dello stesso Waters nei confronti del proprio ruolo di artista e del difficile rapporto di convivenza con il pubblico; un disco che propone alcuni tra i pezzi più celebri mai composti dalla band: ovviamente l’inno “Another brick in the wall”, ma anche “Hey you” e la magnifica “Confortably Numb”.
Un lavoro intimo, ma al contempo portatore di chiari messaggi a carattere sociale. Una dimensione, quella dell’impegno pubblico, che Waters conduce anche attraverso la struggente campagna “Fallen Loved Ones”: la rockstar ha aperto, sul proprio sito web, una sezione dedicata ai caduti di tutte le guerre, invitando i fans a postare le fotografie e le storie dei propri cari uccisi in conflitto. Centinaia, ad oggi, le testimonianze affidate a questo muro della memoria.