Un “muro” invalicabile, Roger Waters torna in tour

14 Novembre 2012


Pochi album, nella storia del rock, hanno saputo raccontare in modo così preciso un’epoca e le angosce di un’intera generazione. Pochi artisti hanno saputo essere cronisti infallibili del proprio tempo, e al contempo dolenti e magnifici poeti di una sensibilità universale. Raramente si sono visti gruppi intensi come i Pink Floyd. E raramente si è avuto a che fare con un progetto come “The Wall”. Pronto a tornare in Italia per due indimenticabili live.

Padova, Stadio Euganeo: giovedì 26 luglio 2013. E poi ancora: Roma, Stadio Olimpico: sabato 28. Roger Waters ha sciolto le riserve su quello che, a detta di molti, potrebbe essere l’ultimo tour per “The Wall”, e a ha comunicato le date di un viaggio estivo lungo tutta le Europa. Si parte in Belgio e si chiude in Irlanda: suggestive le tappe nei paesi che, negli anni dell’uscita dell’album, erano sotto l’influenza sovietica, dalla Polonia alla Bulgaria.

Trenta milioni di copie vendute nel mondo parlano chiaro: “The Wall” è nella storia del rock. Un concept album nato, era il 1979, dal disagio dello stesso Waters nei confronti del proprio ruolo di artista e del difficile rapporto di convivenza con il pubblico; un disco che propone alcuni tra i pezzi più celebri mai composti dalla band: ovviamente l’inno “Another brick in the wall”, ma anche “Hey you” e la magnifica “Confortably Numb”.

Un lavoro intimo, ma al contempo portatore di chiari messaggi a carattere sociale. Una dimensione, quella dell’impegno pubblico, che Waters conduce anche attraverso la struggente campagna “Fallen Loved Ones”: la rockstar ha aperto, sul proprio sito web, una sezione dedicata ai caduti di tutte le guerre, invitando i fans a postare le fotografie e le storie dei propri cari uccisi in conflitto. Centinaia, ad oggi, le testimonianze affidate a questo muro della memoria.