La Nona di Beethoven diretta da Lorin Maazel ha celebrato il decennale dall’inaugurazione del tempio romano della musica. Che accoglie, fino al 31 dicembre, il Roma Gospel Festival
Ad accogliere il pubblico, nel foyer, sono quasi duecento volti. Quelli degli artisti che per un decennio hanno calcato la scena di un vero e proprio tempio della musica, prodigio architettonico capace di creare condizioni prossime alla perfezione. Per chi esibisce, trovando la propria arte esaltata all’ennesima potenza. Per chi ne fruisce, premiato da spettacoli unici. Una mostra fotografica racconta i primi dieci anni di vita dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Uno spazio unico nel suo genere, disegnato con perfetta armonia da Renzo Piano: tre sale da concerto collegate da un atrio comune; una cavea per spettacoli all’aperto, studi di registrazione, sale prove, uffici e un piccolo museo: una vera e propria cittadella della cultura, caratterizzata dalle riconoscibili coperture in piombo, capace di accogliere nella Sala Santa Cecilia, la più grande, oltre 2700 spettatori.
Tanti quelli arrivati per il concerto che ha segnato il momento di celebrazione ufficiale del decennale. Il 21 dicembre 2002 era stato il maestro Myung-Whung Chun a dirigere l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con il pianoforte solista dell’eccelso Maurizio Pollini; il 21 dicembre del 2012 è toccato a Lorin Maazel condurre un’esecuzione mirabile della Nona Sinfonia di Beethoven. Eletta a Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Un 2012 da ricordare quello dell’Auditorium; un anno che si avvia alla conclusione con il tradizionale appuntamento con il Roma Gospel Festival. Quattro giornate interamente dedicate agli spirituals, dal 28 al 31 dicembre: ospiti della Città Eterna alcuni tra i cori più famosi della scena statunitense, vere e proprie icone della musica nera. In arrivo da New York gli Harlem Jubilee Singers; mentre a infiammare la notte di Capodanno sarà il calore del South Carolina Mass Choir.