David Sylvester incontra i più grandi artisti americani dell’ultimo mezzo secolo. E, sempre in forma di intervista, ecco palesarsi un inedito e affascinante Tom Waits
È stato a tu per tu con tutti i maggiori artisti della pop-art. E non solo. David Sylvester, a partire dal 1960, haraccolto intense interviste ad alcuni tra i protagonisti assoluti della contemporaneità: da Jasper Johns a Willem de Kooning, passando per John Cage e Claes Oldenburg. Quelle chiacchierate memorabili sono oggi racchiuse da Mondadori in Interviste con Artisti Americani; saggio fondamentale di colui che il Daily Telegraph ha definito “il miglior scrittore in lingua inglese di arte moderna”.
Era molto atteso, anche in Italia, il nuovo romanzo di Paul Auster. Esce con Einaudi il suo Diario d’inverno, struggente viaggio a ritroso lungo i fili di una memoria apparentemente intima, in realtà collettiva. Perché i ricordi inanellati dallo scrittore sono, in realtà, simbolo di emozioni, situazioni e suggestioni che chiunque si è trovato ad affrontare. E che, nello sguardo di un uomo ormai prossimo all’ultima fase della propria vita, assumono tonalità inattese.
Da Fernandel, piccolo editore attento a sondare il panorama della letteratura meno convenzionale, arriva il Tattoo di Luca Saltini: un amore suicida quello che per Irene prova Alberto, fragile protagonista di una passione che lo porta ad annullarsi e svilirsi. Salvo poi scoprirsi tradito: e scegliere la strada di una spettacolare e geniale vendetta. Una vicenda amara e intrigante, giocata sulle molteplici tinte del tatuaggio.
È icona del folk-blues più intenso e viscerale, cantautore dalla classe sopraffina e beffardo incantatore, dotato di un timbro vocale unico e inimitabile. Tom Waits si racconta, per minimum fax, ne Il fantasma del sabato sera, lunga e ponderosa intervista che restituisce l’intero universo creativo di una figura unica ed istrionica. Ironica, esplosiva, comica e corrosiva; ma al tempo stesso profondamente drammatica e magnetica.