Sessanta diverse comunità, in arrivo da ogni parte del mondo, a condividere il quartiere più multietnico di Copenhagen. Dove nasce Superkilen: parco urbano che diventa spazio privilegiato per l’integrazione
Gli insondabili percorsi del caso hanno portato alla nascita di un quartiere che concentra, nel raggio di appena un chilometro, quasi sessanta diverse comunità: un trionfo della multiculturalità Nørrebro, area della periferia settentrionale di Copenhagen, dove è facilissimo imbattersi in genti provenienti da ogni angolo del globo. Un condizione eccezionale, che ha meritato attenzioni straordinarie: sintetizzate dal progetto Superkilen.
Un parco pubblico da 30mila metri quadri, vera e propria piazza da vivere e condividere: ogni paese di origine degli abitanti della zona viene celebrato con un arredo urbano che ne celebra il ricordo. Sono di cemento le dune che ricordano le sabbie del Medio Oriente, spassoso saliscendi dove sbizzarrirsi con rollerblade e biciclette; arrivano da Cina e Qatar le effervescenti installazioni luminose che accompagnano un intervento sospeso tra pura architettura e public art.
A elaborare Superkilen è lo studio BIG, autentica multinazionale della creatività: con sede in Danimarca e a New York. Proprio dagli Stati Uniti, e proprio per questo progetto, è arrivato per il gruppo il premio 2013 dell’American Institute of Architects, nella sezione riservata agli interventi in contesti pubblici. Un riconoscimento che ha voluto certificare il coraggio di un lavoro volto a scardinare ogni possibile campanilismo, in nome di una integrazione reale.
Veri e propri souvenir quelli collezionati da BIG e collocati nel Superkilen, recuperati in giro per il mondo. Arrivano da Cuba le imponenti sedute in cemento rosso, vere e proprie panchine monolitiche; i tombini portano impresso il monogramma della città di Parigi, i cestini della carta straccia sono stati recuperati a Londra, mentre è stato il porto del Cairo a fornire le bitte, usate come barriere per impedire l’accesso all’area da parte delle automobili.