31 Gennaio 2013
Gli “Spaesati” terremotati abruzzesi di Antonella Tarpino conquistano la giuria del premio Bagutta. Nuove interpretazioni per Pontormo, artista intenso e tormentato; ma anche per il Barcellona: e se non fosse la squadra di calcio migliore al mondo?
Come possono sentirsi gli abitanti delle zone terremotate d’Abruzzo, ancora condannati alla precarietà e all’incertezza di una ricostruzione lenta e laboriosa? Semplicemente Spaesati: a cavallo tra saggio e reportage giornalistico il libro che Antonella Tarpino ha edito con Einaudi. Recentissimo vincitore del prestigioso premio Bagutta, tra i più importanti concorsi letterari italiani.
Un artista eclettico, maestro tormentato e sublime; acuto innovatore dello stile, capace di traghettare la rivoluzione rinascimentale nella sua fase più matura, verso la Maniera. Jacopo Carucci, per tutti il Pontormo, è stato figura fondamentale per l’arte del Cinquecento. Salvatore Silvano Nigro ne racconta i misteri per Bompiani: L’orologio del Pontormo guarda all’artista in modo nuovo, svelandone il talento anche letterario.
Ci voleva una penna non convenzionale, divertita e intelligente per mettere alla berlina una delle squadre di calcio più titolate di sempre: e proprio nel suo momento migliore, quando inanella un successo dietro l’altro, bruciando ogni record. Ci voleva lo stile ironico e disincantato di Michele Dalai, tifoso scrittore che pubblica per Mondadori Contro il Tiqui Taca. Come ho imparato a detestare il Barcellona. Una rivolta contro gli estetismi del calcio. Per un ritorno alla sua purezza.
È attesa dalla prova più difficile: quella di bissare il successo della sua opera prima, che nel 2011 ha incantato la giuria del premio Campiello e venduto oltre ventimila copie. Ha appena venticinque anni, ma è già nome di punta della letteratura contemporanea: Viola Di Grado torna in libreria con Cuore Cavo (edizioni E/O), dramma intenso e struggente, costruito attorno alle conseguenze della scelta più estrema. Quella del suicidio.