Fine settimana dedicato ai nuovi nomi del contemporaneo: la Fabbrica del Vapore di Milano apre le proprie porte a Step09, fiera dedicata a gallerie e artisti rigorosamente giovani. In arrivo da ogni angolo del mondo.
Nei suoi primi tre anni di vita ha chiamato a raccolta, negli spazi del Museo della Scienza e della Tecnologia, un numero di visitatori che superato le ventimila unità. Oggi torna a incuriosire: cambiando location, curatore e ospiti; senza però smarrire lo spirito innovativo e controcorrente che ne è caratteristica peculiare. Da venerdì 22 adomenica 24 febbraio Milano ritrova Step09, fiera dedicata alla più stringente contemporaneità.
A ideare la quarta edizione dell’appuntamento è Valerio Dehò, direttore di Kunst Meran, preziosa gemma nel panorama dei musei italiani di arte contemporanea; una linea decisamente aperta al mondo, la sua, segnata dall’invito a diverse interessanti gallerie straniere. Fari puntati sulla partecipazione di spazi espositivi taiwanesi, allora; ma anche su quella di gallerie tedesche, serbe e irlandesi. In totale sono venticinque gli ospiti di un’edizione che promette altissima qualità.
Pregevole la nuova location della fiera, che prende possesso dei 1600 metri quadri della Cattedrale della Fabbrica del Vapore, cuore pulsante di un centro che – tra il distretto di Via Farini e il DOCVA – è area di frenetica e frizzante freschezza culturale. E brillante è anche il calendario di eventi che accompagnano la tre giorni di fiera: dialoghi, dibattiti, talk; incontri che toccano diversi ambiti del contemporaneo. Dalla video arte alle evoluzioni della sostenibilità nel campo della cultura.
Diversi i nomi interessanti, molte le opere che colpiscono tra gli stand di Step09. Pitture cariche e pastose quelle del serbo Sasha Marjanovic; al limite della perfezione i ritratti con cui Daria Paladino celebra alcuni tra i più grandi maestri dell’arte di oggi: da Ai Weiwei a Maurizio Cattelan, passando per John Baldessari. E poi ancora ecco le sculture di Franco Menicagli, inno all’objet trouvé, e le composizioni calligrafiche di Alessandra Maio, eclettica miniaturista moderna.