Da St. Louis a Miami, grandi firme al museo

19 Febbraio 2013


Linee sobrie per una casa di vetro che sembra annullare le barriere tra esterno e interno, in una sintesi che è vetrina ideale per la ricchissima collezione di uno tra i musei più amati degli Stati Uniti. Procedono a pieno ritmo i lavori per il monumentale ampliamento del St. Louis Art Museum: la firma, prestigiosa, è quella dell’archistar inglese David Chipperfield, ultimo curatore della premiata Biennale di Architettura di Venezia.

Un intervento, quello nell’ala orientale, che aggiungerà 25mila metri quadri di spazio espositivo, aumentando di circa un terzo l’ampiezza complessiva del museo: il nuovo padiglione, dotato di ariose vetrate ed eleganti modanature in pietra e cemento, si sposa alla perfezione con le preesistenti strutture neoclassiche. Alle nuove sale fanno da pendant un auditorium, una rinnovata caffetteria e ulteriori spazi per i servizi accessori offerti dal museo.

Si inaugura, intoppi permettendo, a fine giugno: in previsione una imponente collettiva dedicata all’arte tedesca del secondo dopoguerra; si va dalle drammatiche pitture di Georg Baselitz fino ai paesaggi fotografici di Andreas Gursky e Candida Höfer. Con le grandi manovre a St. Louis non si esaurisce la straordinaria stagione di rinnovamento nei musei degli Stati Uniti: grandi novità si profilano anche all’orizzonte del Miami Art Museum.

Sono circa trecento le opere donate all’istituzione da Debra e Dennis Scholl, coppia di raffinati collezionisti: i magazzini del museo, che a dicembre presenterà un allestimento rinnovato e verrà intitolato al magnate Jorge Pérez, accolgono ora pezzi storici di Vito Acconci, Liam Gillick e Catherine Opie, offrendo uno sguardo attento sulle più complesse e affascinanti evoluzioni del contemporaneo. Alle acquisizioni si accompagna il progetto di restyling dell’edificio curato da Herzog & de Meuron: in allestimento un nuovo padiglione e un parco pubblico.