A Milano l’arte è accessibile

6 Marzo 2013


Verso il collezionismo di massa? Sfida intrigante quella della Affordable Art Fair, unica fiera d’arte di respiro internazionale a fissare l’asticella su parametri davvero alla portata di chiunque: pezzi in vendita da un minimo di poche centinaia, fino a un tetto massimo di cinquemila euro. Caccia aperta all’affare, all’occasione che non ti aspetti: l’evento va in scena a Milano, nei padiglioni di Superstudio Più, da mercoledì 6 a domenica 10 marzo.

Un circuito itinerante che tocca ogni anno più location e che ha avvicinato all’arte, nel solo 2012, oltre duecentomila visitatori; portando alla compravendita di 32mila opere, per un giro d’affari che secondo le stime supera di gran lunga i 30 milioni di euro. Numeri importanti per un appuntamento che sgombra il campo da ogni prevenzione nei confronti del mercato dell’arte, aggirando intenti speculativi e ripuntando i riflettori sull’opera e sul lavoro dell’artista.

La tappa meneghina ha chiamato a raccolta settanta gallerie da tutto il mondo: nutrita, ovviamente, la schiera delle italiane; curiosità esotiche in arrivo dalla sperduta Ekaterinburg, capitale degli Urali e da Singapore. Non mancano espositori spagnoli e olandesi, greci e francesi: un vero e proprio giro del mondo. Tra artisti giovani e più maturi, emergenti e già noti: dalla fotografia alla pittura, passando per le installazioni e la scultura il panorama è decisamente ricco.

Una fiera in miniatura, all’interno della quale non manca però un fitto calendario di incontri e appuntamenti collaterali. A cominciare dagli informali talk mattutini di “Arte a colazione”, con personalità del calibro di Maurizio Galimberti; passando per le dinamiche attività dell’area dedicata ai più piccoli. Fino allo stand di “XL”, supplemento di cultura underground del quotidiano La Repubblica, che diventa atelier per le creazioni live di Massimo Giacon e altri pop-artist.