Centocinquant’anni fa nasceva Gabriele D’Annunzio: oggi, al Vittoriale di Gardone Riviera, il via alle celebrazioni che omaggiano il poeta e l’uomo d’azione. Con le nuove sculture di Velasco Vitali a vegliare sul sonno eterno del Vate
È il tempio sacrario che eterna la memoria dell’artista e dell’avventuriero; dimora prima, museo e mausoleo poi: scrigno di memorie dal fascino assoluto. Perché affascinante è stato il suo mentore: il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera celebra il suo Vate. Gabriele D’Annunzio, poeta e uomo d’azione, nasceva il 12 marzo del 1863: a centocinquant’anni da quel giorno l’ultima sua dimora si accende di eventi e iniziative nel segno del ricordo.
Riaprono al pubblico la Valletta dell’Acqua Pazza e il Laghetto delle Danze, gemme incastonate nel labirintico e onirico parco che il poeta volle a contornare il proprio buen retiro sul Lago di Garda. Per tutta la giornata del “compleanno” accesso libero alla magnifica ed eclettica villa che conserva i cimeli delle imprese – non solo letterarie – di D’Annunzio; al via in queste ore l’annullo filatelico per il francobollo celebrativo che omaggia l’eroe e il letterato.
Un luogo magico il Vittoriale, che affonda le proprie radici nel passato ma sa guardare al futuro: continuo l’arricchimento delle collezioni della Fondazione che tutela e valorizza il sito, nel dialogo con nomi importanti dell’arte contemporanea. Nel recente passato era stato Mimmo Paladino a collocare uno dei suoi celebri cavalli nell’Anfiteatro, con i quattro metri della scultura; ora tocca ai cani scolpiti da Velasco Vitali montare la guardia al mausoleo del Vate.
Le celebrazioni per D’Annunzio hanno il proprio fulcro al Vittoriale, ma trovano eco in più città italiane: dalla natia Pescara fino a Milano, con la prossima messa in scena al Teatro Manzoni dello spettacolo con cui Edoardo Sylos Labini ricorda la straordinaria figura dell’artista. E un omaggio a D’Annunzio arriva, proprio martedì 12 marzo, anche attraverso Sky Arte HD: in prima serata ecco il documentario Principe di Montenevoso, con la partecipazione di Philippe Daverio e Giordano Bruno Guerri.