Libri della settimana: Luca Beatrice

4 Aprile 2013


Ha curato il Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2009, è polemista per le pagine culturali de “Il Giornale” e tra i critici d’arte più noti e discussi del Belpaese: Luca Beatrice ama provocare. E torna a farlo in libreria, dove esce in questi giorni per Rizzoli il suo Sex, indagine sulla percezione dell’erotismo nel passaggio dall’arte moderna a quella contemporanea. Tutto nasce dalla celeberrima “Origine del mondo” di Gustave Courbet, tra i più conturbanti nudi della storia dell’arte.

Il percorso si spinge nella Vienna di inizio Novecento, entrando nell’atelier di Egon Schiele e prosegue puoi, attraverso l’ironica esperienza di Man Ray, fino alla più stretta contemporaneità. Con digressioni nel mondo di linguaggi tra loro diversi, dal burlesque alla pornografia digitale: a cambiare la concezione dell’erotismo nella società è tanto l’esplosiva femminilità di Madonna quanto una performance di Vanessa Beecroft

È entrata nella storia l’espressione con cui Giulio Tremonti, all’epoca dei fatti Ministro del Tesoro, aveva svalutato il mondo della cultura come improduttivo fardello per il tessuto economico del Paese. Il suo celebre “con la cultura non si mangia” viene completamente ribaltato in La cultura si mangia!, perentorio pamphlet firmato per Guanda da Bruno Arpaia e Pietro Greco: un viaggio affascinante, dati alla mano, alla scoperta di casi che hanno dimostrato la forte incidenza del comparto in termini finanziari.

Si passa senza soluzione di continuità dal rilancio turistico dei Paesi Baschi conseguente l’apertura del Guggenheim di Bilbao alla resurrezione della Ruhr, che ha superato le difficoltà di una deindustrializzazione impegnativa anche grazie ad un rinnovato interesse per l’arte contemporanea; precedenti incoraggianti per l’Italia, Paese dove l’eccezionale concentrazione di beni culturali fatica a trovare i migliori spazi di valorizzazione.