Traffic Festival. Rivoluzione in musica a Torino

27 Agosto 2013


Spegne dieci candeline, traguardo importante per ogni rassegna. E decide, in occasione del proprio compleanno, di cambiare rotta. Abbandonando i grandi raduni al Parco della Pellerina (prima) e in quello della Reggia di Venaria (poi), scegliendo l’affascinante cornice delle Officine Grandi Riparazioni. Salutando i divi del rock protagonisti degli ultimi anni, da Lou Reed a Iggy pop passando per Patti Smith e Johnny Rotten, optando per una line-up eclettica e sperimentale.

Rivoluzione in vista per il Traffic Festival di Torino, in scena dal 28 al 31 agosto. Lo sguardo si sposta sull’elettronica, sull’avanguardia, sull’incontro tra generi e sonorità tra loro divergenti. Pensando ad una musica che non sia compartimento stagno, ma sappia essere piattaforma privilegiata per l’incontro tra linguaggi espressivi diversi, che spaziano dal cinema all’arte visuale. Unico legame con il passato? Eventi ad accesso libero e gratuito.

Il carattere multidisciplinare e trasversale del festival è ben focalizzato, venerdì 30 agosto, dall’anteprima nazionale di Hai paura del buio? : prende il titolo del loro album del 1997 il nuovo progetto degli Afterhours di Manuel Agnelli, che prevede set brevi e minimali, costruiti grazie alla collaborazione di amici musicisti – tra gli altri Daniele Silvestri, Marta sui Tubi, Teatro degli Orrori, Fuzz Orchestra – e all’ibridazione con la video-arte, la poesia, il teatro e altre forme di espressività artistica.

Il sipario si alza con la perfomance di Alessio Bertallot e si chiude con il britannico LFO, profondo innovatore della scena dance internazionale. In mezzo il producer scozzese Hudson Mohawke e i These New Puritans, band che sa trovare una sintesi perfetta tra jazz ed elettronica, guardando a impreviste e imprevedibili scorribande nella classica. Per i nostalgici imperdibile l’appuntamento con Transformer : sono novanta le foto scattate da Alex Astegiano nel backstage della rassegna, a documentare dieci anni di musica.