Una foresta in città: è quella realizzata dal collettivo CitèCréation, che consegna a Berlino il trompe-l’œil dei record. Misura 22mila metri quadri l’intervento sulla facciata di un complesso residenziale nella periferia della città
Il grigio del cemento trasformato in una foresta. Popolata di alberi lussureggianti e uccelli variopinti, a spezzare come d’incanto il monolitico e opprimente paesaggio urbano della periferia. Ci sono voluti tre anni di lavoro perché Berlino vedesse mutare il profilo di uno tra i più grandi complessi residenziali sull’Alt-Friedrichsfelde, reinventato in forma di tela gigantesca. Per una straordinaria opera d’arte collettiva.
Copre ventiduemila metri quadri il murale realizzato dagli artisti del collettivo CitéCréation, chiamati dalla società che si occupa della gestione dei tre enormi palazzi di edilizia convenzionata che si affacciano su una delle più trafficate arterie di comunicazione della periferia nordorientale della città. Un luogo restituito, grazie all’arte, ad una dimensione nuova. Che vede l’abbraccio tra città e ambiente naturale.
Le fronde degli alberi che occupano il viale si confondono con quelle dipinte sulla facciata, creando l’illusione di una foresta che procede senza soluzione di continuità. L’effetto mimetico si amplifica nel volo di pappagalli e gabbiani, passeri e aironi; presenze leggere e affascinanti che si muovono tra finestre reali e altre immaginate, alle quali si affacciano i ritratti dei residenti del complesso. Mentre un cucciolo di orso, animale simbolo di Berlino, gioca ad arrampicarsi su un tronco in trompe-l’œil.
Un gruppo transnazionale, CitéCréation, nato in Francia nel 1978 e moltiplicatosi con le sue cellule tedesche e canadesi, israeliane e russe. Un soggetto capace ad oggi di portare a termine quasi seicento diversi progetti. Passando da Città del Messico a Mosca, da Vienna a Shanghai, dove ha realizzato un’opera record: misura cinquemila metri quadri il murale che riproduce uno scorcio di Parigi, portando in Cina la magia e l’atmosfera di Pigalle.