L’artistar Shigeru Ban al lavoro per consegnare, a tempo di record, il nuovo Aspen Art Museum. La città del Colorado, apprezzata meta del turismo invernale, si conferma frizzante vetrina per l’arte contemporanea
Parola d’ordine: trasparenza. Forme semplici, proprio per questo motivo familiari e invitanti; coni ottici che vedono ampliare e dilatare lo spazio a dismisura, con il ricorso insistito al vetro come materiale in grado di unificare i diversi piani prospettici. Fervono i cantieri per il New Aspen Art Museum, disegnato per la città del Colorado dall’artistar giapponese Shigeru Ban. Un progetto da record, destinato ad essere completato in appena due anni di lavori.
Un cubo di vetro protetto da una rete in legno, elemento che armonizza la struttura con il contesto naturale delle Montagne Rocciose; circa tremila metri quadri di spazio espositivo destinati a soppiantare gli ottocento dell’attuale sede museale. Uno spazio, quest’ultimo, invecchiato precocemente a causa della crescita esponenziale che la città ha conosciuto negli ultimi anni. Passando grazie a mostre e fiere di settore, da meta per l’esclusivo turismo invernale a punto di riferimento per l’arte contemporanea negli States.
Il progetto di Ban è impostato su una straordinaria duttilità spaziale, con le gallerie al secondo e terzo piano raccordate da una spettacolare scalinata, interpretata come ulteriore contesto espositivo. La corona di monti che abbraccia Aspen si trasforma in vera e propria scenografia per il parco di sculture destinato all’ampio terrazzo del museo, che adottando un sistema di lucernari calpestabili si nutre con mirabili effetti luministici della luce diretta del sole.
Una sfida intrigante per Shigeru Ban, che torna a immaginare un museo – il suo primo in America – dopo il recente successo ottenuto per la sede di Metz del Centre Pompidou. Una prassi progettuale, la sua, raccontata ad Aspen attraverso la mostra monografica che inaugura il prossimo mese di agosto le attività del nuovo museo. Con un programma ricchissimo, che vede un’indagine sulle ceramiche d’artista di Rosemarie Trockel, un omaggio a Yves Klein e l’incontro con le sculture di Cai Guo-Qiang.